Non si è fatta attendere la risposta del Movimento 5 Stelle alle recenti affermazioni del portavoce del Comitato delle 100 associazioni Pro-Fusione, Amerigo Minnicelli. “Il movimento – si legge in una nota del M5S- in passate occasioni, anche pubblicamente ed attraverso comunicato stampa, ebbe a richiedere ragguagli in ordine alla sussistenza o meno, in capo a detto Comitato, di un effettivo potere rappresentativo. Chi rappresenta e nel nome di chi parla, Amerigo Minnicelli ? qual’è la compagine sociale del Comitato che egli afferma di rappresentare? Esiste un atto costitutivo, sia pure non registrato, da cui possa evincersi detta compagine ? Esiste uno statuto da cui possano evincersi le effettive finalità perseguite dal Comitato? Tutte domande che, a tutt’oggi, incredibilmente, stante altresì la delicatezza delle questioni su cui interviene il Minnicelli, non hanno ancora ottenuto alcun riscontro. Di conseguenza: quale ingerenza può esercitare un tale (asserito) comitato sui procedimenti e sull’esercizio dei poteri istruttori spettanti agli enti locali e loro massime espressioni rappresentative, specie in sede decisionale? Il Minnicelli, ancora, – prosegue la nota -potrebbe specificare le fonti normative che dovrebbero legittimare il presunto Comitato privato (che egli afferma rappresentare) ad interferire sui procedimenti istruttori, e conseguenti atti e deliberati, volti alla fusione tra i due comuni di Corigliano e Rossano? In assenza di simili fonti, è accettabile che il Comitato di che trattasi intervenga pubblicamente per condizionare dall’esterno, ed in aperta violazione delle normative che disciplinano la materia ?”