L’indizione della data del referendum per la fusione tra Corigliano e Rossano fa esultare i promotori. Dal comitato delle “100 associazioni” al firmatario della proposta di legge regionale Giuseppe Graziano, a Giovanni Dima per finire a quei tanti che soprattutto in questi ultimi quattro anni si sono impegnati in questa direzione. I promotori del “si” esultano. Tutti. Tutti tranne i due Comuni direttamente interessati, Corigliano e Rossano. Che seppure abbiano adottato, in tempi e modalità diverse, le delibere di approvazione dell’atto di impulso per la fusione, adesso tacciono. Uno strano silenzio. Vabbé, dal Sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci ce lo aspettavamo. In coerenza soprattutto con gli atti degli ultimi mesi. Ma dalla sponda rossanese un po’ meno. Vedremo come si determineranno nei prossimi giorni. Intanto la data per il referendum consultivo è fissata: 22 ottobre del 2017. In quella giornata tutti i cittadini di Corigliano e Rossano potranno, finalmente, dire la loro. Febbrile, in queste ore, la frenesia, tanto dalla sponda del “si” che da quella del “no”. Intanto il Segretario questore delConsiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, esprime la sua soddisfazione per l’indizione del voto: “Partiamo oggi verso una delle più importanti sfide che abbia mai affrontato il territorio della Sibaritide e dell’Area urbana negli ultimi sessanta anni. Servirà tanta abnegazione e perseveranza affinché si raggiunga il migliore risultato per l’avvenire di questo territorio. Questa volta non possiamo fallire l’obiettivo. Perché tutto è affidato alla volontà dei cittadini, senza possibilità di appello”. Appunto, tutto è affidato ai cittadini. Che devono essere informati. Cosa che finora è mancata quasi del tutto. Tranne gli appuntamenti del comitato “100 associazioni” e qualche iniziativa politica. “Proprio ieri (mercoledì, ndc) – dice Graziano – mentre rilanciavamo la necessità di conoscere la data del Referendum, il Presidente Oliverio emanava il decreto con l’indicazione della data della consultazione. A prescindere dalle posizioni politiche e rimarcando che la proposta di legge sulla fusione dei due comuni dell’Area urbana Corigliano-Rossano è partita dall’Opposizione, trovando il sostegno del Presidente della Prima Commissione Franco Sergio ed il consenso unanime dell’Assemblea regionale, è da riconoscere al Governatore il merito di aver ascoltato in questi mesi le istanze del territorio e di essere stato, allo stesso tempo, consequenziale e perentorio di fronte agli impegni assunti”. Graziano è convinto della necessità della fusione tra le due città: “Il prossimo 22 Ottobre, giornata in cui tra l’altro la Chiesa ricorda la memoria di San Giovanni Paolo II, il Pontefice del coraggio e del cambiamento, le popolazioni di Corigliano e Rossano saranno chiamate anche loro ad un atto di coraggio e di cambiamento. È un atto di riscatto e di rivalsa, ma soprattutto – aggiunge – di grande lungimiranza, mirato a riportare centralità e potere contrattuale alla Sibaritide, un’area che si è ritrovata a fare i conti con la depressione della crisi economica e ad essere vittima illustre delle inefficienze della pubblica amministrazione. Non possiamo fallire questo obiettivo! Perché dal 23 ottobre non ci sarà spazio per pentimenti o ripensamenti. Abbiamo già sperimentato gli amari anni dei rimorsi per una Provincia della Sibaritide che poteva essere costituita ma che non è stata mai concretizzata per rivendicazioni sciocche e solitarie di chi all’epoca aveva il potere di decidere. Oggi a scegliere non sarà – per fortuna! – il politico o il consulente di turno. Deciderà la gente, decideranno i cittadini con il loro voto. Sarà nostro impegno far comprendere alla gente delle due Città i grandi vantaggi, sia economici che sociali, di diventare un’unica e grande comunità che non perderà affatto le proprie radici. Anzi. Le amplierà – conclude Graziano – rendendole più solide e profonde”. Adesso bisogna informare i cittadini.