Sulla questione dell’ex tribunale di Rossano nasce uno scontro su scala nazionale. Da una parte il Sen. Maurizio Gasparri dall’altra il presidente della commissione Giustizia del Senato Sen. Nico D’Ascola. Sullo sfondo la mancata convocazione di Gasparri al recente incontro relativo ai componenti del Gruppo d’Azione per la Verità sul presidio rossanese. Botta e risposta tra i due a furia di lanci di agenzia (Ansa). L’attacco parte da Gasparri:«Dopo la recente iniziativa di protesta a Roma per la riapertura del Tribunale di Rossano Calabro, ho personalmente chiesto al presidente della Commissione Giustizia del Senato, D’Ascola, di promuovere un’audizione in commissione per ascoltare una delegazione di Rossano. D’Ascola aveva ipotizzato la data del 15 giugno. Tale ipotesi è stata da me comunicata a esponenti di vari gruppi parlamentari, nello spirito istituzionale e trasversale che avrebbe dovuto caratterizzare questa giusta battaglia. E invece D’Ascola ha organizzato un inutile e fallito incontro di partito usando a tal fine carica e sede istituzionale della Commissione giustizia. Ha ricevuto infatti una delegazione senza informare chi aveva proposto una formale audizione ed escludendo tutti i gruppi parlamentari tranne il suo. Appresa casualmente la notizia dell’incontro, solo un senatore di altra formazione, anch’egli ovviamente non informato da D’Ascola, si e’ recato sul posto. Confermando il sostegno alle istanze di Rossano, biasimo queste furbate di micro fazione che non danno alcun esito, se non quello di dividere il fronte pro-Rossano, agendo in modo meschino e scorretto. Dal racconto di alcuni partecipanti all’incontro clandestino abbiamo appreso dell’esito fallimentare di questa scorrettezza. Il diavolo, com’e’ noto, fa le pentole ma non i coperchi. D’Ascola non fa nemmeno le pentole». Immediata la replica del presidente D’Ascola: «Il senatore Gasparri dovrebbe astenersi dal giudicare gli altri usando esclusivamente il proprio modo di vedere le cose. Sa bene che io non ho organizzato l’incontro con i cittadini di Rossano che protestano per la soppressione del Tribunale. Sa bene – aggiunge – che a questo incontro io sono stato soltanto invitato e sa pure che l’ho informato, sapendo del suo desiderio di parteciparvi, del fatto che il sottosegretario alla giustizia Chiavaroli, al quale l’incontro era stato richiesto, a causa dei suoi impegni ne aveva mutato la data, il luogo e l’ orario. Nella stessa occasione l’avevo invitato ad informarsi dei cambiamenti per non restarne escluso. Io stesso ne sono stato informato ‘in limine’ poco tempo prima. Ho incontrato i cittadini di Rossano quando gia’ la riunione era in corso e vi partecipavano il sottosegretario Chiavaroli e il senatore del Pd Buemi”. Quanto al resto, intendo riferirmi al contenuto dell’incontro – dice ancora D’Ascola – mi dispiace deludere il senatore Gasparri per l’interpretazione che ha ritenuto di dare alla vicenda, dal momento che alla delegazione di Rossano ci siamo limitati a dire che, premesse le loro ragioni, per altro ampiamente documentate dai resoconti della commissione giustizia risalenti all’inizio della legislatura dedicati all’argomento, che ogni proposta legislativa di revisione della geografia giudiziaria in questa fase conclusiva della legislatura non avrebbe alcuna seria possibilita’ di giungere a termine. Non si e’ quindi trattato di un incontro politico-propagandistico, come congetturato dal senatore Gasparri, ma soltanto di un doveroso incontro con una delegazione che lo aveva sollecitato (non certo a me) ai quali cittadini e’ stata detta soltanto la verita’. Verita’ alla quale, suppongo, il senatore Gasparri non si sarebbe sottratto nel caso in cui si fosse diligentemente informato di un incontro la fissazione del quale non e’ certamente dipesa da alcuna mia iniziativa».
Incidenti di percorso che, però, guardano poco alla sostanza del problema. Nel corso dell’incontro nel frattempo il sottosegretario Federica Chiavaroli si è impegnata ad avviare un’ispezione ministeriale.