ROSSANO Mascaro nella morsa del Pd. Un nuovo aut-aut giunge dai Dem i quali chiedono un atto di bonifica della giunta alla luce dei risultati poco entusiasmanti finora incassati. Non è la prima volta che tra una costola del Pd e il sindaco di Rossano si va allo scontro. L’amministratore ascolta, ma va avanti per la sua strada, prediligendo la logica dei numeri più che delle parole. «Non accettiamo lezioni di stile e di politica dal sindaco di Rossano Mascaro, che si ostina a tenere in vita una Giunta frutto di una visione politica opaca, trasversale e priva di un progetto di crescita e di sviluppo della città». Tornano all’attacco i componenti della segreteria provinciale di Cosenza Luigi Gagliardi e Amedeo Valente, che ribadiscono l’urgenza e la necessità che a Rossano si consumi un chiarimento politico, finalizzato ad azzerare la Giunta e a ripristinare una condizione di coerenza e agibilità democratica dentro l’istituzione. I rappresentanti del Pd inoltre chiedono al segretario provinciale della federazione di Cosenza, Luigi Guglielmelli, un intervento risoluto del partito al fine di «bonificare la Giunta da tutti gli elementi di contraddizione che finora hanno distinto questa esperienza amministrativa. Mascaro – affermano – deve ben comprendere che ha davanti come interlocutore non singoli ma un partito politico, determinato a portare avanti una linea politica trasparente e chiara e che non cederà di un millimetro in una battaglia politica che ha come unico scopo quello di tutelare gli interessi della comunità di Rossano e di sfuggire alla logica del potere declinato a beneficio di gruppi ed esigenze di parte».
La situazione è delicata. L’esecutivo vive uno stato di complessiva sofferenza. L’amministrazione si regge numericamente su accordi basati su interessi di singoli, così come ha lasciato presuppore in un intervento delle ultime ore, il capogruppo del movimento Rossano Futura Tonino Caracciolo chiamando in causa la questione interna alla macchina comunale e all’assegnazione delle posizioni organizzativa. Sulle qualità burocratiche comunali i pentastellati riprendono un caso singolo di una sentenza del Tar Calabria per descrivere l’operato di un dirigente del Comune di Rossano in ordine ad un provvedimento di archiviazione di un piano di lottizzazione in località Torre Pinta–Galderate:«Eccesso di potere per violazione e falsa applicazione del regolamento edilizio e delle norme tecniche del Comune di Rossano, nonché per travisamento dei fatti, difetto di istruttoria, difetto, carenza, incongruenza, perplessità della motivazione, manifesta illogicità, irragionevolezza, contraddittorietà con i precedenti provvedimenti adottati dall’amministrazione, violazione dei canoni di logica, proporzionalità e buon andamento della pubblica amministrazione….». «Con tale sentenza i giudici amministrativi condannavano altresì il Comune di Rossano alla rifusione delle spese e competenze di lite oltre al rimborso del contributo unificato e delle spese generali. Lo sconcerto però degli attivisti del Meetup Rossano Pentastellata, si è palesato dopo la lettura della determina nr. 1097 del 11.07.2017, con la quale veniva riconosciuta allo stesso Dirigente responsabile della suddetta sentenza un’indennità di risultato, per l’anno 2014, pari a euro 5.384,86. “Vogliamo pensare che all’Amministrazione sia “sfuggita” la sentenza del Tar che ha stigmatizzato e censurato un provvedimento finale emesso da quel dirigente nel 2015 ma che ha visto alcuni step maturarsi proprio nel 2014, perchè altrimenti saremmo portati a pensare che i risultati da raggiungere siano legati alla, per usare i termini usati dal TAR, “…violazione dei canoni di logica, proporzionalità e buon andamento della pubblica amministrazione…”».
Increduli rispetto alla logica dei “premi di produzione”, elargiti senza, alla luce della richiamata sentenza, presunti riscontri in termini di benefici per risparmio, efficienza e trasparenza, gli attivisti del Meetup Rossano Pentastellata chiedono che non siano premiati i dirigenti che creano disagi e costi per la collettività ma coloro invece che, con spirito di abnegazione, producono risultati apprezzabili per il nostro Comune (vedasi i 2 milioni di euro recuperati dall’Ufficio Legale nella causa contro Edilmar che continuano però a non venire riscossi dai nostri Amministratori). Auspicano quindi, da cittadini, che le spese e le competenze di lite, poste a carico dell’Amministrazione, siano interamente rifuse dal Dirigente resosi responsabile del danno alla P.A. (qualora non sia stato già fatto).