Rumori e schiamazzi, è protesta a Trebisacce

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TREBISACCE Schiamazzi e rumori molesti che, soprattutto di notte, disturbano la quiete pubblica: sale la protesta dei cittadini più esposti alle intemperanze di…quelli della notte.
Si tratta per lo più di giovani poco educati che, seguendo il trend moderno, scambiano la notte per il giorno e, incuranti di chi reclama il sacrosanto diritto alla quiete pubblica, ne commettono di tutti i colori mettendo in discussione, soprattutto d’estate, la qualità della vita sia per i residenti che per i turisti.
Nella cittadina jonica, anche a causa del graduale depotenziamento delle Forze dell’Ordine, il problema è particolarmente avvertito al punto che molti cittadini si sentono impotenti e non di rado si rivolgono al cronista invitandolo a sollevare il problema nella speranza che qualcuno prenda provvedimenti e soprattutto che i genitori di questi giovani nottambuli si rendano conto di dove e di come i lori figli trascorrono la notte fino alle tre, le quattro del mattino.
Non si può e non si deve, infatti, pensare che colpevoli e maleducati siano sempre… i figli degli altri e che a provocare il disturbo della quiete pubblica, oggi riconosciuto come reato punibile per legge, siano… figli di nessuno.
Varie e tutte molto fastidiose le forme con cui si attenta al legittimo riposo delle persone: al primo posto ci sono le corse, le gimcane e i raid compiuti a grande velocità magari con l’auto di papà, o con moto e motorini spesso smarmittati lanciati a tutta velocità sulla centralissima via Lutri o sul Lungomare, entrambi pianeggianti e lineari, oppure per le strade dei quartieri periferici come San Martino dove si assapora anche il brivido delle curve.
Poi ci sono “i pallonari” incalliti che trasformano le piazze e le strade in altrettanti campi di calcio lanciando pallonate a destra e a manca. Succede pure che il pallone molto spesso supera le recinzioni e finisce negli spazi privati. A questo punto “lor signori” non interrompono le improvvisate partite ma scavalcano temerariamente ogni tipo di barriera e vanno a recuperare il pallone. Per non parlare degli immancabili schiamazzi notturni e degli stereo delle auto che suonano ritmi frenetici e assordanti al massimo dei decibel. Vero è che è periodo di vacanza, ma non per tutti ed è dunque doveroso avere rispetto soprattutto per chi ha figli piccoli e per chi lavora ed ha diritto al meritato riposo.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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