Il M5S di Corigliano ribadisce il proprio dissenso alle trivelle nella Sibaritide.Durante un incontro dal titolo “Salviamo i Laghi di Sibari”, tenutosi nei giorni scorsi nell’arena dei Laghi di Sibari, organizzato e coordinato da Rosa Silvana Abate, esponente del M5S di Coriglisano, quest’ultima ha ribadito la ferma opposizione del proprio gruppo alla realizzazione, nel sito Casoni di Sibari, del pozzo esplorativo previsto dalla D.R. 74. AP/L iuba1OR.
La stessa, ha dichiarato che “stiamo lavorando da tre anni per fermare questo scellerato progetto, che, se portato a termine, arrecherebbe gravi e irreparabili danni sia all’ambiente che alla salute degli abitanti della Sibaritide.
Proprio un anno fa di questi tempi, eravamo presso la regione Calabria per sollecitare sia l’assessore all’ambiente Rizzo sia il presidente Oliverio a porre in essere tutti gli atti necessari ad impedire questo scempio ambientale”.
All’incontro erano presenti oltre al Presidente dell’Associazione Laghi di Sibari,Nunzio Masotina, il sindaco di Cassano Gianni Papasso (il quale ha rinnovato l’impegno ad impedire che il territorio del suo comune venga devastato dalla Trivelle), nonché Paolo Parentela (parlamentare M5S), Francesco Sapia (consigliere comunale di Corigliano del Movimento), Rosella Cerra (coordinatrice delle osservazioni alla D.R. 74), Alessandro Melicchio (coestensore delle predette osservazioni) e Ferdinando Laghi, vicepresidente nazionale dei Medici per l’ambiente Isde. Ognuno, per quanto di propria competenza, dopo aver sottolineato le gravi ricadute che tali attività di ricerca ed estrazione degli idrocarburi hanno sia sull’ambiente che sulla salute, hanno manifestato il proprio impegno a far fronte comune per una ferma opposizione alla realizzazione di tale scellerato progetto. La Abate, a conclusione dell’incontro, ha annunciato ulteriori iniziative del M5S di Corigliano per la difesa e tutela dell’ambiente e, soprattutto, per impedire che le multinazionali del petrolio, con la complicità di un governo che svende la propria nazione per pochi spiccioli, distrugga siti di alto interesse ambientale, paesaggistico, archeologico e turistico, come quello della foce del Crati.