È il pubblico appello che l’assessore provinciale al bilancio nonché coordinatore cittadino de il Coraggio di Cambiare l’Italia, Vincenzo Scarcello, rivolge al prefetto Domenico Bagnato, affinché nella mole di lavoro approntata per riorganizzare e riformare il grande apparato burocratico-amministrativo del comune Corigliano-Rossano, ponga tra le priorità anche le prerogative di sviluppo del territorio. E tra queste, l’ammodernamento della Statale 106.
Una nuova grande strada di collegamento, moderna e sicura – ricorda Scarcello – è tra le aspettative cardine in cui confidano i cittadini che il 22 ottobre scorso hanno votato favorevolmente alla fusione dei due comuni. Non possiamo assolutamente rimanere tagliati fuori dal programma dei trasporti nazionali. Anche perché la tanto propagandata messa in sicurezza della Statale 106 nel tratto di nostro interesse si concretizzerà nella realizzazione di rotonde e nell’installazione di nuovi guardrail che non faranno altro che rallentare e ingolfare il traffico veicolare. Non è questo che vogliamo. Abbiamo bisogno di strade – dice il coordinatore del CCI – per rilanciare il nostro patrimonio turistico, artistico e culturale e per far partire l’economia della terza città della Calabria. È inaccettabile che il massimo vertice di Anas, nella sua passerella sibarita di qualche settimana fa, abbia annunciato la chiusura del corridoio Adriatico-Tirreno con la realizzazione del raddoppio Sibari-Roseto senza che nessuno abbia mosso alcuna obiezione, ponendo le ragioni di Corigliano-Rossano, del suo comprensorio e dell’area ionica crotonese. Oggi l’unico che può difendere nelle sedi istituzionali le aspirazioni e le istanze dei cittadini di quest’area sono i parlamentari calabresi e, su tutti, il commissario prefettizio Domenico Bagnato. Al quale facciamo appello – aggiunge ancora l’Assessore provinciale – affinché chieda subito un incontro ad Anas per perorare l’inserimento di una variante progettuale che preveda l’ammodernamento della bretella stradale tra Sibari e Rossano. E se l’Ente nazionale per le strade non dovesse dare risposte chiare ed esaustive, così come accadrà con Enel se la gente non avrà riscontri a ore sul futuro della centrale – conclude – non esiteremo un attimo a sollevare la protesta civile, consapevoli che tutte le forze politiche del territorio condividono a pieno questa posizione. (comunicato stampa)