Innanzitutto è bene precisare che le Delibere CIPE (n.41 del 10 agosto 2017 e n.3 del 28 febbraio 2018), sono ormai approvate. Parlare di raddoppio e, quindi, di modifica del tracciato oggi significa revocare – come loro hanno chiaramente dichiarato – queste Delibere e, quindi, riavviare da zero l’iter procedurale dell’Opera per attendere altri 20 anni ammesso che sarà mai più realizzerà questa importante infrastruttura.
Sul tema del raddoppio invitiamo i parlamentari penta-stellati a documentarsi: sono ormai parte integrante del Governo del Paese e non possono ignorare che l’ipotesi del raddoppio è impraticabile come hanno già dal primo momento sostenuto i Ministeri dell’Ambiente, dei Beni Culturari e delle Infrastrutture. Del resto basterebbe poco: conoscere il territorio per capirlo. Come è possibile realizzare il raddoppio e, quindi una strada di 20 metri, a Roseto Capo Spulico, Amendolara e Trebisacce senza devastare le abitazioni dei cittadini. Con quali costi poi? E, soprattutto, in quali aree si andrebbero a creare le costosissime varianti con impatti ambientali certamente intollerabili?
Ci aspettavamo parole chiare dai parlamentari penta-stellati. L’onestà e la coerenza negli impegni: la scorsa settimana comunicano di aver incontrato il Ministro Toninelli e di aver riferito la carenza infrastrutturale della Calabria ed oggi tutti uniti contro la realizzazione dell’unica Opera approvata e pronta solo per essere realizzata.
Soprattutto, ci aspettavamo da costoro, una grande alleanza con la coscienza della gente e non con i Turisti di Ferrara.
Perché dai parlamentari cinque stelle, viste le amicizie profonde che hanno con alcuni Magistrati di Castrovillari, ci aspettavamo proprio questo: l’avvio di una fase conoscitiva che potesse finalmente fare chiarezza su quanto c’è di oscuro e terribile dietro questa battaglia ostinata e contraria alla realizzazione di un’opera importante.
Ognuno di noi sarà giudicato dalla storia per ciò che è stato il suo operato: l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” sarà determinata ed intransigente contro chi – come la Coldiretti ed i parlamentari cinque-stelle – strumentalizzano a fini politici il grave problema della S.S.106. Contro chi non vuole realizzare l’opera per difendere gli interessi di pochi. Contro chi non ha rispetto alcuno per le tante, troppe vittime della famigerata e tristemente nota “strada della morte”.
(nota- Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 21 Maggio 2018)