CATANZARO Tempi duri per gli “imboscati” della sanità. È stato firmato a Catanzaro un accordo sull’utilizzo «appropriato» di tutto il personale delle Aziende territoriali e ospedaliere della regione. L’intesa è stata sottoscritta dal commissario alla Sanità Massimo Scura e dalle organizzazioni sanitarie del comparto (Francesco Caparello, Uil-Fpl; Bruno Ruberto, Uil-Fpl; Sarah Jacoubi, Fsi; Bruno Ferraro, Fials; Stefano Sisinni, Nursing up; Giuseppe Ferraro, Fp-Cgil; Antonio Bevacqua Cisl-Fp).
L’accordo, siglato a Palazzo Alemanni (“nuova” sede della struttura commissariale dopo l’embargo alla Cittadella regionale), mira a regolamentare, una volta per tutte, il fenomeno di inidoneità e idoneità rispetto a limitazioni delle mansioni del personale. Allo scopo il patto ha fissato principi rigidi che saranno «di indirizzo cogente per le Aziende». In particolare, è prevista la rotazione annuale degli incarichi ai medici, eventualmente anche attraverso il ricorso a figure esterne, così come sancito dalla normativa di riferimento.
Stabilita, inoltre, anche la certificazione, da parte del medico, delle mansioni da assegnare a ogni lavoratore, con tanto di prescrizioni dettagliate. «L’Azienda – è scritto ancora nell’accordo – dovrà utilizzare in modo conforme le prescrizioni del medico competente allocando funzionalmente il lavoratore all’interno dell’organizzazione».
Uno dei passaggi chiave riguarda il trasferimento in ufficio dei camici bianchi, pratica piuttosto ricorrente nella sanità calabrese. In nessun caso, infatti, nell’ambito della validità temporale dell’inidoneità certificata, il personale sanitario potrà essere adibito ad attività che rientrano nel ruolo amministrativo.
Al termine del periodo di inidoneità o prescrizione temporanea, il dipendente è obbligato a rientrare nella posizione funzionale precedente.
Da ultimo, dopo la verifica dei posti vacanti in dotazione organica, «il personale al quale viene confermata l’inidoneità permanente da parte della commissione collegiale delle Asp deve essere reinquadrato nella categoria e nel ruolo entro 30 giorni dal ricevimento del verbale».
L’intesa si basa, sopratutto, sul decreto legislativo 165 del 2001, in base al quale il lavoratore deve essere utilizzato nelle mansioni del profilo professionale di assunzione. E infatti l’accordo cristallizza alcuni provvedimenti standard, in modo da «isolare le criticità»: ogni unità dovrà quindi essere impiegata nelle proprie mansioni; non potranno essere “usati” dipendenti dei diversi ruoli il cui profilo professionale non è previsto nella dotazione organica dell’unità di riferimento; il personale a contatto con gli utenti deve essere applicato “front line”, mentre in relazione a quello chiamato a funzioni di staff non rientranti nella dotazione organica dovrà essere privilegiato quello con inidoneità permanente.
«REGOLE NUOVE» Scura, al termine del vertice con i sindacati, parla di «accordo positivo», in quanto sono state messe nero su bianco «prescrizioni per definire l’ambito del lavoro dei medici competenti e le modalità attraverso cui i lavoratori devono essere reintegrati nelle Aziende». Tutte regole che – a parere del commissario – «faciliteranno l’utilizzo delle risorse umane».
(fonte: corrieredellacalabria.it)