Delle condizioni di povertà crescenti nel territorio i vertici aziendali ne sono ampiamente consapevoli. Non vi è giorno che non giunga una richiesta di assunzione dai settori più svariati della società civile, con casi estremi di disagio sociale. L’azienda, tuttavia, è vincolata a processi di reclutamento rigidi di imparzialità mediante l’applicazione di una corretta procedura telematica la quale prescrive, per i potenziali candidati, l’esistenza dei requisiti minimi necessari per una eventuale selezione.
Tali regole impongono un metodo e un criterio dai quali l’azienda non può prescindere, anche perché vi è il rischio di creare singolari precedenti secondo i quali diventerebbe titolo preferenziale il rendersi protagonisti di gesti estremi.
E’ in tale contesto che l’Azienda, in queste ore, ha inteso rispondere con rammarico alla nota pervenuta dal Commissario prefettizio Domenico Bagnato sottolineando l’impossibilità giuridica e aziendale a poter procedere alla richiesta di collocazione a termine dei lavoratori in stato di agitazione, ritenuto che la normativa vigente impone tempi e modalità per ciò che attiene l’inquadramento di posizioni lavorative a tempo determinato.
UFFICIO COMUNICAZIONE ECOROSS
(comunicato stampa)