Durante il sopralluogo il Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese ha avuto modo di verificare personalmente una serie di interventi che l’Anas Spa ha realizzato a seguito delle segnalazioni che sono pervenute dalle Associazioni del territorio ed in particolare dall’ANCADIC Onlus di Motta San Giovanni, guidata dal Presidente Vincenzo Crea e dall’Associazione “Amici di Raffaele Caserta” di Melito di Porto Salvo guidata dal Presidente Carmelo Fedele.
«Sono soddisfatto – dichiara Fabio Pugliese – dell’esecuzione dei lavori di ricostruzione del muro di Bova Marina così come dell’avvio dei cantieri della Variante di Palizzi. Sono interventi, questi, per cui la nostra Associazione ha lottato (e continua a lottare), insieme agli amici dell’Associazioni ANCADIC Onlus e Amici di Raffaele Caserta. Gli amici Presidenti di queste Associazioni Vincenzo Crea e Carmelo Fedele sono dei leoni: perché con coraggio e grande sacrificio si sono sostituiti alle Istituzioni ed hanno intrapreso con impegno un lavoro che oggi inizia a dare piccoli ma significativi frutti».
«Per il resto – continua il Presidente – esco da questo sopralluogo con grande sconforto e profondamente ferito nel più profondo del mio essere calabrese: la strada Statale 106 a Palizzi, Brancaleone, Africo Nuovo, Bianco e Ardore, solo per fare qualche esempio, versa in condizioni comatose ancora oggi nel 2019, dopo due anni che mancavo da questi luoghi. A Bava Mrina abbiamo gallerie non illuminate oppure illuminate poco e sono diverse le criticità riscontrate su tutta la tratta che rendono pericolosissima la S.S.106 in questi luoghi».
«Questo territorio – conclude il Presidente Fabio Pugliese – ha una strada Statale 106 da terzo mondo, indegna di un Paese civile e vorrei sapere come sia possibile che ci sia un Governo che ancora investe risorse nel TAV, per realizzare l’ennesima inutile infrastruttura al Nord Italia, mentre qui si continua ad avere una mulattiera che d’estate diventa una trappola infernale nell’indifferenza della politica, delle istituzioni. Spero – conclude Fabio Pugliese – che al più presto possa ritornare in questo territorio lo spirito che animò i Moti di Reggio Calabria tra il ’70 ed il ’71: perché serve un atto rivoluzionario per difendere il diritto alla dignità ed alla civiltà che nell’area Grecanica reggina è morta sotto i colpi di uno Stato assente».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
(comunicato stampa)