Avrebbe dovuto essere una costituente a traghettare questa fase di governo transitorio e invece è prevalsa la divisione con tutte le conseguenze non certo brillanti che si subiranno a danno della comunità. Né si potrà puntare il dito contro la fusione che è semplicemente un’idea! La strada migliore da percorrere sarebbe stata quella di ritrovarsi, tutto il popolo del “SI” e dei “NI” sotto un unico tetto per studiare programmi e progetti in chiave emergenziale e, al momento della selezione del personale politico da eleggere, ricorrere allo strumento delle primarie, con l’impegno che i vinti avrebbero sostenuto i vincitori. Tutto questo al fine di incassare il risultato di un governo dalle larghe intese, capace di garantire stabilità e unità politica. Che non è cosa di poco conto se si considera che la vera battaglia non è ancora iniziata (l’affermazione dell’idea di una terza città in Calabria). Da soli, sia chiaro, non si va da nessuna parte.
Candidati in contrapposizione, dunque, in un clima che inizia a tradursi in rovente. Quali sono i rischi? Quello prevalente è il fenomeno dell’anatra zoppa, ossia, la maggioranza in Consiglio comunale in quota a un candidato e il sindaco eletto di segno opposto. Risultato? Paralisi amministrativa! Ecco perché è importante evitare forme di cannibalismo politico a tal punto da ridursi allo scontro personale. La nostra è una esortazione rivolta a tutto il personale politico in campo, nell’interesse non solo della comunità, ma anche dei singoli protagonisti chiamati a gestire questa fase epocale. Un errore è già stato commesso ai nastri di partenza nel decidere di partire divisi, evitiamo di perseverare. Mettiamo da parte il fango, prevalga il rispetto reciproco delle posizioni e soprattutto delle persone, guardiamo alle necessità del territorio. E, infine, nel caso di una eventuale instabilità di governo si faccia prevalere l’interesse comune.
Matteo Lauria – Direttore testata giornalistica I&C