Chi da diversi mesi ha messo in moto la macchina organizzativa per la corsa a Governatore è il sindaco di Cosenza Arch. Mario Occhiuto, con il suo tour e l’impeccabile monotonia del suo “modello Cosenza” con cui spera di far breccia nelle menti dei calabresi.
Vi è da dire che il sindaco Occhiuto indipendentemente dagli interlocutori o dalla location, dimentica di raccontare alcuni elementi estremamente importanti e che hanno segnato e segneranno la sua consiliatura e di conseguenza sgonfiano il modello proposto.
Si parla di svolta ecologica ed è quasi meraviglioso perdersi nella lettura di quelle poche righe che vogliono riassumere i suoi obiettivi per la nostra regione. Molti calabresi lo sapranno già ma è giusto ricordare che la città di Cosenza in questi anni è stata oggetto di una forte cementificazione, una bassa attenzione per i pochi spazi verdi rimasti e un parco definito del benessere che sta nascendo con una grande colata di cemento e poi chissà. Infine ma non per importanza nonostante i numerosi cambiamenti subiti dal territorio comunale, continuiamo a dover assistere al rilevamento della qualità dell’aria, in una zona decisamente esterna agli ingorghi quotidiani.
Sulla rigenerazione urbana è ovvio che non si cita minimamente un primo dato (fonte ISTAT): Cosenza è una città in calo demografico (-3% nel periodo 2011-2018), la vicina Rende è in crescita (+5,6% per lo stesso periodo), senza dimenticare che il calo demografico della Provincia è meno marcato (-1,1%) così come della Regione (-0,6% con gli ultimi anni che vedono però una riduzione più evidente). Chissà se durante questo tour è stato affrontato il tema dei provvedimenti intrapresi senza fornire un’alternativa ai cittadini, perché nonostante si voglia far passare questo modello come lungimirante ed innovativo a tutt’oggi un PUMS(Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) non è stato adottato, si parla di prime bozze ma i provvedimenti sono in vigore da anni.
La politica dello slogan porta a registrare sul turismo l’obiettivo di far confluire 5 milioni di turisti stranieri nella nostra Calabria, nella speranza però che non siano come i turisti che affollano (nei sogni) la città che amministra, proprio lo scorso anno i dati dell’indagine commissionata ha evidenziato che del 60% dei soggetti che arrivano a Cosenza per motivi personali il 12,5% ha alloggiato da parenti o amici e addirittura il 9,2% ha casa di proprietà. Se a queste due percentuali aggiungiamo il 40% di arrivi per motivi professionali e che il pernottamento medio in città è di 1,8 giorni, forse non ci troviamo di fronte a risultati strabilianti.
Potremmo parlare molto dei trasporti sperando anche qui di non trovarci dinanzi a un nuovo caso Cosenza, sulla sanità per un anno intero non ha mai dato seguito all’investitura ricevuta in Consiglio comunale ovvero quella di relazionarsi con il Governatore Oliverio per la questione Ospedale di Cosenza, affidarci dunque alla sua solerzia su un tema così importante risulta difficile.
Certo l’offerta di eventi, concerti, luminarie, sagre non mancherebbero così come potrebbero essere esportate le capacità immobiliari che si materializzano nel periodo di redazione del bilancio di previsione e scompaiono nel periodo di redazione del rendiconto (nel 2018 da una stima di 16 mln di euro per entrate da alienazioni immobiliari se ne rendicontano circa 2 mln di cui riscossi circa 300 mila euro).
Ovviamente se si dovessero toccare i discorsi sulla questione Corte dei conti e rischio dissesto l’invito che la platea riceverà è quella di ricordare il lupo cattivo della situazione, perché alla fine si pensa che il cittadino sia interessato alla forma e non alla sostanza.
La nostra regione in particolare ha bisogno di pedalare, per avvicinarsi ad altre realtà, per ridurre le distanze, per offrire più servizi e più opportunità. Pedalare lungo una strada e non su una cyclette, guardando a video quello che il regista di turno vuol proporre.
Italia in Comune Cosenza
Sezione 25 Aprile