PALUDI – Non può esserci tutela, salvaguardia e promozione del ricco patrimonio archeologico calabrese, se manca nei territori e tra i residenti la consapevolezza di quanto queste tracce possono rappresentare come vero e durevole valore aggiunto, in termini di economia, di differenti turismi e di marketing territoriale. Rendere maggiormente fruibile un sito archeologico significa, anzi tutto, salvare dall’oblio la Storia e l’identità di un territorio, reprimere le violenze inaudite perpetrate a danno della nostra stessa terra, garantire presidi di controllo e comunicare al mondo il valore esperienziale di una destinazione turistica.
Oggetto del saccheggio è stato negli anni passati, purtroppo, anche Castiglione di Paludi, marcatore identitario distintivo tra i più importanti della Sibaritide e leva strategica per la promozione e l’incoming di tutta la regione, se solo si considera che, pur ignoto alla maggior parte dei calabresi, esso è considerato – scandisce – dalla letteratura scientifica internazionale il più imponente ed importante sito archeologica d’Italia di architettura militare d’epoca greca.
Serve – continua il Primo Cittadino – una maggiore attenzione da parte del Ministero, della Regione e di tutti gli enti preposti, affinché anzitutto la vigilanza sia più capillare ed efficace. All’abbandono di questi posti di inestimabile ricchezza e valore bisogna rispondere con una progettazione e comunicazione strategica che sia da sostegno concreto e quotidiano all’impegno che le amministrazioni comunali, da sole e senza risorse, soprattutto nei piccoli centri come Paludi, continuano a portare avanti. Il contributo più prezioso deve venire, tuttavia, anche dal basso, a partire dai residenti, dal mondo delle associazioni, soprattutto dalla rete scolastica regionale e dalla capacità che le istituzioni locali devono saper mettere in campo, sedendosi finalmente attorno ad uno stesso tavolo anche per progettare sviluppo e marketing territoriale e non soltanto per condividere legittime azioni di reazione e protesta rispetto alle tante e troppe emergenze che limitano lo stesso diritto di cittadinanza delle nostre popolazioni (Comunicato stampa).