Corigliano-Rossano – Educare alla prossimità per contrastare il fenomeno delle devianze. Arginare le povertà, da declinare al plurale e che in quanto tali richiedono lo sforzo e la sinergia di più attori per fronteggiare le varie emergenze che non riguardano la sola sfera dell’indigenza materiale, ma anche la miseria di valori, di principi e di affetti familiari. Raccogliere il testimone e farsi interpreti in prima persona del messaggio e dell’esempio di Don Luigi Ciotti. Porre al centro e rendere protagonisti i ragazzi, attraverso i quali leggere ed intervenire sui bisogni della comunità.
Creatività, partecipazione, bisogni ed esigenze sono le coordinate del progetto rivolto alle scuole che entro lunedì 17 febbraio indicheranno i propri referenti e che metteranno poi nero su bianco, facendosi testimoni di legalità, idee e proposte. Il percorso è stato illustrato nei giorni scorsi nell’Episcopio di Corigliano – Rossano alla presenza, tra gli altri, dell’Arcivescovo Giuseppe Satriano, promotore dell’iniziativa e dei dirigenti scolastici Antonio Pistoia e Alfonso Costanza.
Aspettando il 16 aprile. Un punto di partenza per un cammino comune e non di arrivo. È stata pensata così la tappa a Corigliano-Rossano di Don Ciotti, ispiratore e fondatore dell’Associazione Libera contro i soprusi delle mafia e prima ancora del Gruppo Abele, d’aiuto ai tossicodipendenti e alle dipendenze varie, da tutti riconosciuto come il Prete della strada, per il suo approccio alla vicinanza e alla prossimità degli ultimi.
L’appuntamento – aggiunge la Novellis – dovrà rappresentare, quindi un’ulteriore opportunità di riflessione e crescita sulle progettualità e sulle competenze emozionali che in queste settimane gli studenti delle classi terze e quarte delle scuole di secondo grado svilupperanno e porteranno sul tavolo del confronto. Confronto non con il personaggio, ma con l’uomo, la persona Don Ciotti (Comunicato stampa).