DI SAMANTHA TARANTINO
Fare rete per cogliere un’opportunità unica. Il Codex, nominato Bene Unesco, è un dono per la città di Rossano e per l’intero territorio». È con queste parole che Monsignor Giuseppe Satriano ha dato il benvenuto al folto pubblico costituito da imprenditori, operatori del turismo e associazioni accorsi all’incontro con lui per parlare di promozione del territorio. «Colgo favorevolmente la vostra presenza così numerosa. Vuol dire che avete a cuore il rilancio della nostra terra.
Il Codex sta per tornare a casa. Stimo entro fine giugno-prima settimana di luglio, tenendo conto di un eventuale ballottaggio alle prossime elezioni amministrative. In effetti, non avrebbe alcun senso il rientro del Codex senza un’istituzione come il Sindaco. Voglio rassicurare tutti dicendo che
il Codex, nel frattempo, sarà esposto nella vetrina internazionale del Quirinale, dove avrà la possibilità di essere ammirato in tutta la sua unicità. Vi chiedo ‒ ha continuato Sua Eccellenza rivolgendosi agli imprenditori e operatori della ricezione come solo un padre può fare ‒ di avere il coraggio di mettervi insieme, abbandonando ogni forma di individualismo: questa sarà un’opportunità che non tornerà più. Prendiamo come modelli virtuosi Ostuni, da dove provengo, e Matera, considerata fino a cinquant’anni fa un paese morto e desolato. Oggi è una realtà da seguire, dove pubblico e privato si sono consorziati e lavorano in sinergia per un unico fine». Sottolineando che il Codex debba essere sentito come bene identitario, non solo per Rossano ma per l’intera Sibaritide, si è messo l’accento sulla necessità di continuare l’opera di sensibilizzazione partendo dalle scuole. Non a caso, Monsignor Satriano ha già avuto un incontro con i dirigenti scolastici, in cui li ha sollecitati a promuovere iniziative a questo scopo. «Il Codex – ha specificato sua Eccellenza – è certamente di proprietà della Chiesa e in quanto Evangeliario rappresenta la Parola di Gesù Cristo. Deve essere sentito, però, come Bene di tutti. In tal senso, stiamo pensando, con il comitato scientifico e di accoglienza, nella rappresentanza dei
professori Franco Filareto, Stella Pizzuti e Maria Antonietta Salvati, e con le figure di
Don Pino Straface e Don Nando Ciliberti, del direttivo del Museo Diocesano e dell’ufficio dei Beni ecclesiastici, a una grande festa popolare, in cui si accoglierà il Codex come un parente caro che rientra dopo un lungo viaggio. Mi farò supportare per l’occasione dall’archeologo
Umberto Broccoli, che ha già dato la sua disponibilità, esperto conoscitore della storia e dell’arte e ammiratore del nostro Bene Unesco». E, accogliendo l’invito di Monsignor Satriano, in molti hanno sentito l’esigenza di fare proposte e di condividere il proprio punto di vista. «Premettendo che dobbiamo risalire la china, per uscire da questa situazione di stallo della vita – ha iniziato il
professor Filareto –. Anche il rettore della II Università di Roma, il nostro concittadino Giuseppe Novelli, darà il proprio contributo per il rilancio del territorio». «Partiamo dalla divulgazione nelle scuole – ha proposto la professoressa Salvati –. Distribuiamo volantini ovunque, dai negozi ai bus, affinché si promuovano il Codex e le nostre ricchezze». «Accogliamo il turista e recuperiamo il valore aggiunto per il nostro territorio – è intervenuto il professor Pino Rizzo, in rappresentanza del Gal, molto attivo sul territorio –. Iniziamo da ciò che abbiamo e prendiamo spunto da altre realtà». «La priorità è far rivivere il centro storico – ha affermato la professoressa Alessandra Mazzei, titolare tra l’altro di una struttura turistica –. Chi viene a Rossano vuole trovare ristoranti aperti, bar e negozi di gadget. Oggi non possiamo offrire nulla di tutto ciò. Ognuno di noi decida di aprire una attività, stabilendo una sinergia in cui nessuno si farà concorrenza. Partiamo dalla mappatura del centro storico e collaboriamo. Noi imprenditori, del resto, chiediamo solo una semplificazione burocratica, non soldi». Dagli interventi, è emersa la volontà di unirsi. Sinergia tra le numerose associazioni operanti sul territorio, l’Auser, il Club Trekking, l’Università Popolare, i vari comitati sorti spontaneamente, ma anche gli operatori turistici e le Agenzie viaggi. «Noi agenzie – ha spiegato Cosimo Tedesco, di Andirivieni Travel – dotiamo le strutture alberghiere e i villaggi di totem e locandine. Pertanto, c’è l’esigenza di educare i gestori e i direttori alla conoscenza del territorio. Ci aspettiamo collaborazione». Certo, si spera che i depliant, che comportano un costo, non vengano poi cestinati dagli stessi responsabili delle strutture del territorio. «Puntiamo sulla rinascita, attraverso una coscienza morale e l’amore per la rivalutazione della nostra terra – ha concluso Monsignor Satriano –. Grande valore avrà il mondo politico che dovrà facilitare e favorire i percorsi. Puntiamo sui giovani, per questo la Diocesi sta già investendo su di loro. Il museo che sta per essere ultimato diventerà una vera perla. Stiamo lavorando anche su Palazzo de Falco, per rendere la piazza un vero gioiello».
Sarà la volta buona? Quella in cui Rossano abbandonerà una volta per tutte individualismo, superficialità e pigrizia che per troppo tempo hanno impedito alla nostra città di spiccare il volo? Speriamo!