Speravo di leggere, già da qualche giorno, delle dimissioni del segretario del Partito democratico di Rossano, anche alla luce di alcune sue dichiarazioni nelle quali si permetteva di fare il mio nome in una fantasiosa ipotesi di inciucio con il suo partito. Ad oggi, però, ancora nulla, nonostante l’offesa politica perpetrata ai danni di tanti elettori e militanti perbene del PD.
E’ l’ala mercantile del Partito democratico, insieme a Forza Italia ed a ex consiglieri comunali che fino a ieri erano ancora più a destra, che realizzano una anomala alleanza per mettere le mani sulla città.
Ma non sarà di certo facile riuscire a concretizzare un così freddo disegno politico. La Rossano pensante, quella maggioranza silenziosa che osserva e poi decide, non consentirà a chi non è mai stato interessato alle sorti della città, di averla vinta.
La squadra degli affari democratica, ha evidentemente trovato sponda in tutti i livelli perché convinti che solo varando l’arca di Noè della contraddizione, sponsorizzata anche da Mario Oliverio, in nome del clientelismo più becero, si possa tentare di vincere le elezioni.
E poi sentire il segretario cittadino del Pd – sino a qualche mese fa polemico avversario del centrodestra – che si arrampica sugli specchi per tentare di giustificare siffatta operazione, è allucinante. Dovrebbe, per coerenza (non doppiogiochismo), fare pubblica ammenda e poi dimettersi per aver obbedito a disegni partoriti e calati dall’alto, perché un partito con la P maiuscola non può avallare la politica degli intrallazzi, sacrificando sull’altare della vittoria a tutti i costi, dignità, valori, ideali e uomini.
Nemmeno Renzi e Berlusconi erano arrivati a tanto. Si erano fermati al “Patto del Nazareno”, ma mai avrebbero sottoscritto insieme una coalizione ufficiale.
Il problema è che Forza Italia ormai non esiste più a nessun livello, si è liquefatta e quei consiglieri comunali da me candidati nel 2011 dovrebbero chiedere scusa all’elettorato di centrodestra per aver tradito il proprio mandato. Forse sarebbe stato meglio per la nostra città se fossero rimasti lontani dalla politica. Almeno oggi ci avrebbero risparmiato questo teatrino. Altro che “patto per la città”! Si vorrebbe mettere su una “business class” per maneggiare affari, piccoli o grandi, ma affari: ecco il comune denominatore.
La riedizione del “compromesso storico” che ci vogliono propinare oggi, così come ieri, vede Rossano costretta a fare da laboratorio politico. Ma i rossanesi sapranno reagire al momento opportuno. Daranno ascolto alla propria coscienza e bocceranno un progetto arido di gestione del potere.