ROSSANO: STABILIMENTI BALNEARI, SI PAGA IL DOPPIO

lungomare rossano

ROSSANO A pochi mesi dall’inizio della stagione estiva niente pulizia sulla spiaggia. Eppure è un servizio che gli operatori turistici, ascoltando le loro legittime rivendicazioni, strapagano. Non se ne può più. Alla crisi dominante si aggiungono i difetti della pubblica amministrazione. Fior fior di quattrini per le casse comunali e regionali per pagare il canone di concessione. Che nel tratto da Momena a Galderati raddoppia per una classificazione di tipo A. Sono le aree ricadenti sul demanio marittimo destinate a fini turistico-ricreativi da qualche anno delegate alle Regioni. Sono i meglio conosciuti stabilimenti balneari. Alla Regione spettano i poteri di programmazione e indirizzo generale. Per l’attuazione lo Stato ha demandato le competenze ai comuni in materia di rilascio e rinnovo, revoca e decadenza delle concessioni.
Lo scandalo che determina il salasso agli operatori turistici è l’attribuzione alla categoria A del tratto di mare che riguarda la costa rossanese, ritenuta ad alta valenza turistica. Di solito la classificazione di tipo A è riconosciuta a zone che hanno la bandierina blu quindi con un turismo di élite. Non sono di certo quelle aree dove insistono depuratori comunali o canali di scolo abusivi. Ecco quanto pagano gli operatori turistici di Rossano: area scoperta: euro 1,86 al metro quadrato per la categoria A; euro 0,93 al metro quadrato per la categoria B; area occupata con impianti di facile rimozione: euro 3.10 al metro quadrato per la categoria A, euro 1,55 al metro quadrato per la categoria B; area occupata con impianti di difficile rimozione: euro 4.13 al metro quadrato per la categoria A, euro 2.65 al metro quadrato per la categoria B; euro 0.52 per gli specchi acquei compresi tra 100 e 300 metri di costa; euro 0,41 per gli specchi acquei oltre i 300 metri dalla costa; euro 0,21 per gli specchi acquei utilizzati per il posizionamento di campi boa per l’ancoraggio.
L’indignazione degli operatori turistica è alta, soprattutto per il fatto che non vi è riscontro nella relazione costo/benefici.
Ma, l’aspetto più inquietante è legato alla mancata sensibilità da parte degli organi preposti in ordine a quanto hanno dovuto subire gli operatori per effetto dell’alluvione dello scorso anno. In tanti si sono visti compromettere l’intera stagione.
Secondo quanto emerge, gli imprenditori vorrebbero organizzare un incontro con il commissario prefettizio Aldo Lombardo e con i dirigenti della macchina comunale al fine di affrontare il tema del “salasso” e dei servizi.
Tra gli argomenti da sottoporre al vice prefetto anche la questione della classificazione di tipo A, sulla cui revoca e conversione a categoria di tipo B pare vi sia traccia nella variante in via di approvazione. Ma nel frattempo gli operatori continua a versare le somme dovute senza poter sperare in una eventuale restituzione delle stesse.
(FONTE LA PROVINCIA DI COSENZA)

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