di SAMANTHA TARANTINO
E con il protocollo d’intesa sottoscritto fra il direttore generale dell’Asp Cosenza, Raffaele Mauro, e l’Anteas, con la presenza determinante del dottor Iuliano, il pront office accoglienza sarà una realtà. Accanto all’ottimismo che traspariva nelle parole di ognuno dei relatori, il rammarico per lo stato attuale in cui versa la sanità nella Sibaritide è stato un unico filo conduttore. «Per cambiare le cose dobbiamo renderci conto in cui operano i colleghi medici ‒ introduce il direttore generale Raffaele Mauro ‒. Abbiamo l’obbligo di allocare le risorse in modo appropriato, partendo dalla soppressione e dalla carenza del personale con il piano delle assunzioni all’aumento dei posti letto, il tutto verso una riorganizzazione del sistema e un convogliamento nell’ospedale unico della Sibaritide. A breve sarà consegnata la risonanza magnetica e risistemato il reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Rossano, oltre a una ristrutturazione del reparto di Psichiatria di Corigliano, e a una serie di rifacimenti strutturali. Negli ultimi sei anni di commissariamento, si sta parlando solo di tagli, senza un’effettiva conoscenza del territorio. Tralasciando che nel piano di rientro ci sono ben 23 milioni di euro in più pagati dai Calabresi».
«Dobbiamo fare in modo che non accada più che nel nostro territorio ci siano strutture inutilizzate, reparti senza primari e carenze di posti letto – dice l’onorevole Franco Pacenza, Delegato sanità Presidente Regione Calabria ‒ a fronte invece di specialisti eccellenti che operano in condizioni di estrema precarietà.
Ciò che è emerso nella conferenza Stato-Regione è che dobbiamo stare nelle dinamiche di fattori che misurano la qualità dei servizi, sapendo che in questo momento storico nessuno farà nulla per noi. I nostri medici operano spesso con l’assillo della carenza dei farmaci e questo non deve più accadere. Come non dovrà più esistere che da noi siano assegnati solo 1,2 % dei posti letto mentre in altre parti della Calabria il 6%».
Su tutti, è stato poi sottolineata l’efficienza del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Rossano che negli ultimi dieci anni, a guida del dottor Iuliano, sta dimostrando quanto sia vincente il lavoro di squadra per un’adeguata assistenza al malato. «Se non si crea alleanza e stima con il personale intero ‒ afferma il primario della U.O. di Oncologia Iuliano ‒ dai medici agli infermieri e con gli altri reparti, non si va da nessuna parte. Se noi riceviamo gratuitamente il sapere, dobbiamo distribuirlo altrettanto gratuitamente. Invece, ultimamente il sapere si sta svendendo». Con la speranza di fermare al più presto l’emorragia dei pazienti meridionali che si riversano lungo tutto lo Stivale alla ricerca di strutture più efficienti, il diritto alla cura dovrà essere proporzionato alle prestazioni e alle spesa. E, dalle nostre parti, purtroppo, quest’equazione non è ancora presa in considerazione.