Paradossi tutti calabresi. Mentre aumenta il flusso viaggiatori e giungono da queste parti i turisti, Trenitralia cosa fa? Sopprime l’ultima corsa delle 20 nella tratta Sibari-Crotone così da penalizzare tutti, anche i pendolari costretti a spostarsi per lavoro. Se, quindi, si vuole viaggiare in treno lungo la costa jonica cosentina-crotonese è possibile farlo solo fino alle 18.40. Quello è l’ultimo orario previsto dal nuovo orario estivo delle Ferrovie dello Stato che entrerà in vigore fra pochi giorni, il 12 giugno prossimo.
Una vergogna inaccettabile. Ci stiamo battendo tanto per la metropolitana di superficie Sibari-Crotone aeroporto e questa mossa dell’ente ferroviario non possiamo che prenderla come una presa per i fondelli. Nel nostro programma elettorale, fra l’altro, uno dei punti attinenti ai trasporti è relativo proprio su un accordo con Trenitalia alla quale chiederemo la sincronizzazione degli orari con l’arrivo/partenze degli aerei a Crotone.
Possiamo parlare di turismo e diritto alla mobilità quanto vogliamo, ma fin quando saranno attuate queste “politiche repressive” v’è da fare poco.
Nel contempo, però, non possiamo non appellarci al buon senso della Regione Calabria, che detiene le competenze relative a trasporti e mobilità: attui tutte le politiche e le mediazioni necessarie affinché Trenitalia si ravveda e riveda l’orario estivo, anche perché quei due Swing acquistati nei mesi scorsi proprio dalla Regione se viaggiano appena per due corse, a cosa servono?
Un appello sentito e particolare lo rivolgiamo al consigliere regionale di Italia del Meridione, Orlandino Greco, grazie all’accordo programmatico sottoscritto con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: l’unico “politico” capace di rappresentarci perché abituato a occuparsi dei problemi di un territorio e non di tutele personali. Al capogruppo in consiglio regionale chiediamo di prodigarsi per quanto di sua competenza, vista anche l’esperienza in materia trasporti, con gli organi, gli uffici regionali preposti e con Trenitalia.
Per il momento ci limitiamo agli inviti ed agli appelli, ma non appena governeremo questa città, statene certi, andremo nella Cittadella regionale a Catanzaro a far valere le nostre ragioni. Parola di Ernesto Rapani, uno al quale il sangue ribollisce nelle vene al solo pensare che vogliono trasformarci in cittadini di Serie D. Sappiano tutti che non lo consentiremo.