CORIGLIANO ROSSANO, 25 gennaio 2021 – Scopriamo, dalla stampa, di una interrogazione parlamentare dell’onorevole Elisa Scutellà rivolta all’attuale ministro della giustizia Alfonso Bonafede sulla riapertura dell’ex tribunale di Rossano. Interrogazione a cui è stata data risposta il 22 gennaio 2021, da cui si evince che non cambierà nulla. Tantomeno il ministro assume impegni per il futuro. Sempre da fonti di stampa apprendiamo che il Guardasigilli si limita a dire che la riapertura del presidio di giustizia jonico «essendo materia oggetto di riserva di legge, l’eventuale ripristino sarebbe realizzabile solo a seguito della proposizione di una specifica iniziativa legislativa, anche nella forma di delega al Governo, che contempli la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari in genere e, nel caso in esame, degli uffici di primo grado in particolare, la cui approvazione, pertanto, risulta attratta nell’alveo della dialettica parlamentare». Da tempo eravamo consapevoli servisse una legge dello Stato. Non ci è sconosciuto l’iter da seguire.
A quanto pare, secondo Bonafede, potremmo aspirare al massimo ad avere un “ufficio di prossimità”. La domanda sorge spontanea non è forse forza di maggioranza di Governo la nutrita delegazione di parlamentare e senatori a Cinquestelle del nostro territorio? Almeno fino a domani, quando tutto, effettivamente, potrebbe cambiare. Non sono loro, forza di maggioranza in Governo, che avrebbero dovuto, potuto, preteso di mettere mano alla Legge Severino?
Come Presidente del Consiglio del Comune di Corigliano Rossano registro una disattenzione assoluta verso questo territorio che si è potuta constatare con le assenze roboanti in occasione del Consiglio Comunale monotematico sul tema della Giustizia, del 12 settembre scorso, a seguito del quale nessuna azione è seguita all’invio del deliberato teso all’impegno verso la realizzazione un presidio di giustizia faro di legalità di un’area Vasta come quello della Sibaritide nella quale ci si ricorda, ahimè, soltanto nel periodo elettorale
Rivendico con orgoglio il mio impegno e quella di tutta l’amministrazione, sindaco Stasi in testa, nella lotta per il nostro presidio di Giustizia. Non ci arrenderemo, non abbandoneremo la partita. Siamo pronti ad ogni possibile forma di protesta, ad azioni di governo forti, ribadendo che non abbiamo bisogno di un ufficio da passacarte, ma di un faro di GIUSTIZIA in un territorio vasto a forte rischio di infiltrazioni di micro e macro-criminalità.
Come detto, sostenuto, rivendicato in consiglio comunale chiediamo a gran voce l’apertura di un Tribunale della Sibaritide, che risponda alle nostre istanze e necessità. Che dia voce ad un territorio che pretende attenzione da un Governo centrale, che, nonostante si sia noi forti di una consistente pattuglia di deputati e senatori in maggioranza, continua a ignorarci. (Comunicato stampa)