È quanto contenuto nella diffida fatta notificare dall’Amministrazione Comunale al Ministro Speranza e al Commissario ad Acta Longo nella quale ci si chiede perché in più occasioni, ospiti di trasmissioni televisive i destinatari della stessa si siano resi protagonisti di dichiarazioni a favore della riapertura del presidio ospedaliero cariatese e al momento di produrre documenti e atti e tracciare le Linee Guida questa posizione non si concretizza.
Quello che si chiede – aggiunge il Sindaco Filomena Greco – è coerenza e consequenzialità rispetto a quello che si dice. Non si può continuare a lasciare soli i sindaci, impossibilitati a dare risposte ai cittadini. È demoralizzante.
Il Governo nazionale – ribadisce il Primo Cittadino – deve azzerare con urgenza il debito della sanità calabrese. Se non si interviene direttamente su una situazione che è stata determinata esattamente nel periodo di gestione dei commissari straordinari che lo stesso Governo centrale ha nominato, la regione rimarrà sempre ipotecata. Il blocco del turnover e la conseguente carenza di medici e infermieri – continua – è una delle conseguenze che ci porteremo dietro a vita.
Nella diffida si ribadisce la disastrosa situazione sanitaria del Basso Jonio Cosentino, con particolare riferimento ai LEA, che in questa fascia di territorio non sono più garantiti da quando è stato attuato il Piano di Rientro della Spesa Sanitaria della Regione Calabria, che ha visto la chiusura dell’Ospedale di Cariati.
Si ricordano, inoltre tutte le criticità esistenti e tutte le motivazioni a supporto della re-immissione dell’Ospedale di Cariati nelle rete ospedaliera regionale, inoltrate con diverse richieste e sempre sostenute negli anni anche dalle proteste pacifiche dei movimenti civici e dei liberi cittadini, che a tutt’oggi chiedono a gran voce risposte e garanzie riguardo la loro salute.
Il diritto alla salute – si legge nel documento – è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana e che in questo territorio non è più garantito da troppo tempo e ciò si è evidenziato ancora più prepotentemente con l’avvento della pandemia (Comunicato stampa).