Terremoto politico-giudiziario a Trebisacce: Il sindaco Franco Mundo cade nelle maglie della giustizia, finisce agli arresti domiciliari per fatti attribuibili a condotte commesse durante le elezioni regionali del 2020 in cui si candidò nella lista “Io resto in Calabria” e risultato il primo dei non eletti. Ma a parere degli investigatori, nella fase in cui occorreva la sottoscrizione delle firme sarebbero stati compiuti degli illeciti penalmente perseguibili. L’operazione è stata battezzata Mayor. Proprio questa mattina i finanzieri della Compagnia di Sibari, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari, Simone Falerno, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini Luca Primicerio. Oltre al primo cittadino due dipendenti comunali sono stati raggiunti da una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, rispettivamente di tre e sei mesi. Notificati 18 avvisi di garanzia per il reato di peculato, concussione, truffa a danno di Ente locale, falsità ideologica, formazione e uso di schede e atti falsi disciplinati. Le indagini sono partite da una procedura di gara relativa all’aggiudicazione del contratto di concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione di Trebisacce. Tutto ruota attorno alla raccolta delle sottoscrizioni necessarie per raggiungere il quorum indispensabile alla dichiarazione di presentazione della lista circoscrizionale di candidati. L’amministratore si sarebbe adoperato al fine di reperire un maggior numero possibile di sottoscrizioni raccogliendo illecitamente, senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante, oltre 200 sottoscrizioni di elettori. Ciò ha consentito di raggiungere il quorum necessario per la presentazione della lista. Ulteriori accertementi hanno riscontrato il dato secondo cui il sindaco utilizzasse in molteplici occasioni, l’autovettura del Comune, fuori dalle finalità istituzionali. C’è anche una ipotesi concussiva. L’