In una mossa senza precedenti, l’amministrazione comunale di Acri, guidata dal sindaco Pino Capaldo, ha deciso di intraprendere azioni legali contro la Regione Calabria in risposta al controverso Piano di dimensionamento regionale, promuovendo un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) con la richiesta di sospensiva del provvedimento. Il mandato legale è stato affidato all’avvocato Vincenzo Adamo del foro di Cosenza, il quale sarà chiamato a difendere le ragioni del Comune di Acri di fronte al sistema giudiziario. Tra le principali contestazioni avanzate dall’amministrazione comunale vi è l’asserita mancata osservanza delle linee guida del Piano di dimensionamento, affermazione che solleva dubbi sulla coerenza e l’uniformità dell’applicazione della normativa. In particolare, si evidenziano deroghe concesse ad altri comuni oltre al paradosso che vede Acri, nonostante la sua collocazione pedemontana, considerata area costiera.
Le polemiche hanno raggiunto il culmine nelle ultime ore, quando circa 1.200 studenti sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso nei confronti del Piano di dimensionamento.
La decisione dell’amministrazione comunale di Acri di adire le vie legali testimonia la tensione e l’opposizione crescenti nei confronti di un provvedimento che, se da un lato mira a riorganizzare il sistema scolastico regionale, dall’altro sembra alimentare disuguaglianze e malcontento tra le comunità locali. Resta ora da attendere gli sviluppi del ricorso al Tar e comprendere se altre realtà comunali seguiranno l’esempio di Acri nel tentativo di modificare il destino delle proprie scuole. Dal prossimo anno, se così dovessero restare le cose, Acri perderà due dirigenze scolastiche, con una sola dirigenza di oltre 1300 alunni. Verranno meno anche 9 assistenti amministrativi e 3 di laboratorio.