L’istituto penitenziario di Rossano è stato nuovamente teatro di un preoccupante episodio di violenza. Un agente del Corpo di Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito da un detenuto lavorante, sollevando gravi preoccupazioni tra le autorità e l’opinione pubblica.
L’aggressione, avvenuta oggi, ha colto tutti di sorpresa, poiché sembra non esserci alcun motivo apparente che giustifichi tale atto di violenza. Tuttavia, ciò che rende questa aggressione ancora più inquietante è che non è un caso isolato. Negli ultimi tempi, l’istituto penitenziario di Rossano ha registrato una serie di episodi simili, indicando una tendenza preoccupante all’interno del sistema carcerario italiano.
Le statistiche sono inequivocabili: ogni anno, nelle carceri italiane, si verificano circa 9.000 eventi tra aggressioni, colluttazioni e ferimenti. Nella regione calabrese, la situazione non è migliore, con circa 300 episodi simili all’anno. In risposta a questa allarmante escalation di violenza, Giovanni Battista Durante, Segretario Generale Aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), e Damiano Bellucci, Segretario Nazionale, hanno manifestato una profonda preoccupazione e hanno fatto una richiesta chiara e decisa: il trasferimento immediato del detenuto coinvolto nell’aggressione.
La richiesta è ulteriormente specificata: il detenuto dovrebbe essere preferibilmente trasferito in un istituto penitenziario al di fuori della regione o, alternativamente, dovrebbe scontare la sua pena in regime detentivo chiuso. Questa richiesta è stata avanzata con l’intento di garantire la sicurezza tanto del personale penitenziario quanto dei detenuti stessi.
Le autorità carcerarie e i rappresentanti del SAPPE stanno attivamente collaborando per trovare una soluzione adeguata a questa crescente ondata di violenza nelle carceri italiane. Il benessere e la sicurezza di tutti coloro coinvolti nel sistema penitenziario sono priorità inderogabili, e le misure adottate saranno cruciali per garantire un ambiente carcerario più sicuro e stabile.