Alberto Laise (Assemblea Nazionale Pd): «La sanità sibarita non sia solo un bancomat elettorale»

Al netto degli annunci pubblicitari ed elettorali, delle “notizie” propagandistiche dette dal consigliere X, dal senatore Y e dal Presidente Z, nella Piana di Sibari e nei nosocomi di Corigliano-Rossano la situazione resta tragica.

Per di più – e questo lo si potrebbe dedurre semplicemente passando una mattinata per gli uffici ai distretti sanitari – le prestazioni ed i tempi di attesa per i pazienti hanno raggiunto livelli che nulla hanno a che vedere con un Paese civile. Il concetto stesso di LEA (livelli essenziali di assistenza) oramai non appartiene più alla nostra terra.

I tempi sul completamento dell’ospedale della Sibaritide sono passati dal fine 2024 al – supposto e presunto – “entro la fine del mio mandato”. Traduzione? Boh… che ne so… lo dico perché se vanno bene le Europee magari mi fanno Ministro e vado via dalla Presidenza della Regione.

In questo quadro delirante e sconclusionato arrivano le elezioni europee e quelle amministrative. E va da sé capire come proprio Corigliano-Rossano diventa dirimente per molte sorti e fortune politiche di vari signorotti locali. Gli stessi che a Roma come a Catanzaro/Reggio hanno accettato appecorati che passasse una riforma che di fatto sega le ossa alle già fragili gambe delle regioni meridionali. Ed è altrettanto palese come, quando mancano i denari da Roma, le Regioni li tolgono prima al welfare e poi alla Sanità pubblica. Ed in Calabria, essendo voci dello stesso bilancio, il danno è addirittura doppio. Si può averne una piccola prova con la beffa dei fondi destinati agli affitti: ti annuncio il trasferimento dei soldi e non ti mando il denaro.

Ed è francamente squallido il teatrino di Occhiuto con corte a seguito che viene a Corigliano, al Porto di Schiavonea, ad annunciare 3 porcate: 1) l’ospedale si fa ma sposta la data di consegna lavori; 2) tutto il centrodestra locale accetta la riforma sull’autonomia differenziata e ne sostiene la positiva funzione per il Sud (tanto le conseguenze non saranno loro a doverle pagare); 3) la discussione sull’occupazione coatta e prepotente del porto da parte della Baker&Hughes avviene, o meglio dovrà avvenire, con un atto d’imperio che non ha la necessità di tenere conto del ruolo dell’amministrazione cittadina (e chi denuncia questo come una colpa da attribuire a Stasi dovrebbe spiegare dove stava lui quando Occhiuto ed il centrodestra davano l’ok bypassando il governo cittadino? Ma si sa… in campagna elettorale non conta la coerenza… conta vendersi bene. Magari vendersi bene anche la candidatura a sindaco se vale la pena), ne della volontà dei cittadini sibariti.
In questo contesto si preparano le liste e le candidature. Stendo un velo pietoso su ciò che farà il Pd (i resti del Pd e del suo segretario)… la parte sana – ed è tanta – ha già scelto. Il resto va alla deriva.

Al sindaco Stasi però, da cittadino, una cosa chiedo: anche per il ruolo importante che ricopre nella conferenza dei Sindaci proprio nella Sanità… accenda i riflettori sulla spoliazione che sta colpendo tutto il territorio. Non solo in termini di servizi e prestazioni ma anche in termini di operatori. Una spoliazione che appare ancor più grave visto il ruolo ricoperto da importanti dirigenti medici della nostra città. Dirigenti che, a mio parere, non hanno mai svolto in maniera esemplare il loro ruolo. Ed in questo si vigili, e sia anche d’esempio, nell’utilizzo della Sanità pubblica come “bancomat elettorale”. Non si preparino candidature ad hoc negli ospedali, nei Cup, negli uffici al fine di “raccattare” voti attraverso prebende e favori. Si chieda anche alla magistratura di vigilare sulla composizione delle liste e su come si svolgerà la campagna elettorale in prossimità della Sanità Pubblica.

Ci si lasci, almeno, la dignità di non dover barattare un voto con il bisogno. È già successo troppe volte in passato… Sarebbe anche ora che la nuova città si rinnovi in questo.

Alberto Laise Assemblea Nazionale Pd
Comunicato stampa

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