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Alluvione 2015. La relazione di Tansi cristallizza il territorio. E ora è guerra legale

sisma
sisma
Carlo Tansi

Corigliano Rossano – L’operazione Flumen Luto avrà ripercussioni in punta di diritto di non poco conto. Sarà una guerra a botta di carta bollata, ognuno porterà avanti le proprie ragioni. E già si preannunzia il solito scarica barile. Ma, questa volta, ci sono dentro tutti, o quasi. Si prevede una scorpacciata di udienze, aule piene, e la giustizia tarderà a fornire risposte. Sui 200 indagati, tra politici, sindaci, imprese, professionisti, privati, pesa come un macigno la maxi relazione presentata dall’attuale capo della protezione civile Carlo Tansi, a cui la Procura di Castrovillari aveva affidato l’incarico di effettuare una ricognizione circa l’accaduto.

Come già riferito nelle ultime ore, su Rossano risultano realizzati 21 edifici in violazione al Pai, si è edificato in sostanza in zone R3 e R4. E alcuni dei fabbricati non hanno il permesso a costruire. Sono state rilevate omissioni nei controlli  e nel rilascio di autorizzazioni non legittime. Su Corigliano 104 gli edifici realizzati in area Pai (piano di assetto idrogeologico) R4, 83 dei quali senza permessi. Edifici ora sottoposti a sequestro preventivo. Cosa accadrà in futuro? Saranno demoliti? E i condomini proprietari? Una vera e propria giungla giudiziaria è alle porte. E tutto questo a cosa approderà? Nel frattempo cresce l’attesa circa il secondo troncone che s’ipotizza possa prendere forma a settembre.

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