Alta velocità: la senatrice Minasi conosce le distanze tra Corigliano-Rossano e Paola? Il corsivo di Matteo Lauria

Il tracciato dell’Alta Velocità Ferroviaria in Calabria è al centro di un acceso dibattito politico, scaturito dalle recenti dichiarazioni della parlamentare della Lega, Tilde Minasi. La sua incisiva difesa del percorso Praia – Paola, in netta opposizione alle alternative proposte, ha sollevato interrogativi sulla reale attenzione alle esigenze delle aree interne, come la Valle dell’Esaro e la Sibaritide, e sulla priorità attribuita agli interessi nazionali rispetto a quelli locali.

Nell’affermare la necessità di privilegiare il tracciato Praia – Paola, la senatrice Minasi ha criticato i sindaci di Cosenza e Corigliano-Rossano, accusandoli di campanilismo. Tuttavia, la richiesta legittima di approvazione del percorso Praia-Tarsia avanzata da tali amministratori sembrerebbe porre fine a un tracciato lungo e complicato che i cittadini dello Jonio devono attualmente percorrere per raggiungere Paola.

Un aspetto critico sollevato riguarda la consapevolezza geografica della senatrice Minasi, la quale, in buona fede o meno, sembrerebbe trascurare la complessità del territorio cosentino. La domanda sorge spontanea: è una questione di scarsa conoscenza orografica o potrebbe nascondere una possibile sindrome di “collegite”, ovvero una focalizzazione eccessiva sugli interessi del proprio collegio elettorale?

Nel suo articolo, la senatrice  Minasi sostiene che il tracciato Praia – Paola rappresenti la migliore infrastruttura per collegare Roma allo Stretto in circa tre ore, auspicando una successiva ramificazione veloce verso le aree interne e la costa ionica. Tuttavia, la sua consapevolezza del tempo di percorrenza dei treni regionali da Corigliano-Rossano a Paola sembra essere limitata. Un treno partendo alle 7.50 impiega quasi due ore, sollevando interrogativi sulla reale efficienza della proposta.

Il nuovo orario invernale di Trenitalia, che sembra favorire le aree dell’asse Catanzaro-Lamezia-Reggio a discapito della costa ionica, ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni di una penalizzazione per la zona jonica.

La discussione sull’Alta Velocità Ferroviaria richiede un approccio bilanciato che tenga conto sia delle esigenze nazionali che di quelle locali. La priorità dovrebbe essere data a un sistema ferroviario che favorisca l’unità del Paese, evitando di privilegiare eccessivamente un percorso a scapito di altri. Solo così si potrà garantire uno sviluppo equo e sostenibile su tutto il territorio italiano. Altrimenti si dia vita a un sistema fiscale proporzionato  alla qualità dei servizi erogati dallo Stato. 

Matteo Lauria – Direttore I&C

 

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