Alto Jonio – Quello che per l’Associazione è l’aspetto più importante della vicenda è stato ormai chiarito: la presenza di arsenico nei terreni dell’Alto Jonio cosentino non comprometterà la realizzazione dell’ammodernamento della strada Statale 106 e non determinerà nuovi intollerabili ritardi sull’avvio dei lavori sui quali già pesano irresponsabilità e volontà politiche diffuse.
Diventa marginale, a questo punto, capire le regioni per cui una vicenda h incredibie e inquietante non abbia riscontrato un grosso clamore e una forte in dignazione nel territorio dell’Alto Jonio cosentino. Eppure, un’estesa letteratura scientifica ha ormai provato che l’esposizione cronica all’arsenico ha effetti multipli sulla salute.
Occorre ricordare che l’arsenico, e molti dei suoi composti, sono veleni particolarmente potenti che uccidono e danneggiano in modo gravissimo il sistema digestivo ed il sistema nervoso, portando l’intossicato alla morte per shock. Composti contenenti arsenico sono cancerogeni e, in particolare, sono implicati nella patogenesi del carcinoma della vescica, nel carcinoma mammario e di alcune neoplasie dell’apparato tegumentario.
È necessario sperare che i fantomatici ambientalisti dei RASPA, di cui è portavoce Tullio De Paola (proprietario terriero da sempre contrario all’opera), siano informati di tutto ciò. Inoltre, di tutto ciò, sarebbe bene informare anche l’ex Presidente della Coldiretti Pietro Molinaro: quello che a maggio del 2018 organizzò una manifestazione con 10 trattori per dire che era contrario al Megalotto 3…?
Non solo!!!
Sarebbe opportuno informare di ciò anche quanti, negli ultimi 6 anni, hanno avuto modo di parlare di “devastazione ambientale” ogni qual volta si parlava del progetto del Megalotto 3. Sostenendo che l’Opera non era necessaria perché occorreva semplicemente realizzare un raddoppio della S.S. 106 esistente che è semplicemente impossibile.
Restano, infine, aperte tutta una serie di domande inutili le cui risposte sono, ovviamente, altrettanto inutili!
Per esempio: è vero o non è vero che le tracce di arsenico sopra la soglia prevista per legge da riferirsi a fenomeni antropici sono state rilevate in terreni di proprietà pubblica? In caso affermativo: è vero o non è vero che sono interessate da questo gravissimo fenomeno di inquinamento anche aree SIC?
È vero o non è vero che l’arsenico è presente anche in terreni di proprietà privata? In caso affermativo: come è possibile che vi è una tale situazione in una proprietà il cui titolare non ne sia a conoscenza? Inoltre, ammesso che ciò sia vero, ma chi sono questi proprietari?
E poi se tutto ciò è incredibilmente vero: si può sapere se le aree interessate dalla presenza di arsenico sono facilmente accessibili o meno? Quale è l’entità della “devastazione ambientale” a questo punto oggettivamente conclamata oltre a conoscere quali misure si intendono intraprendere per avviare la bonifica di questi terreni e in che tempi?
È vero o non è vero, infine, che l’arsenico è stato anche rinvenuto in dei “terreni agricoli” su cui sono state piantate delle coltivazioni, anche attraverso l’utilizzo di ingenti risorse europee, la cui produzione rischia di finire sulle tavole di tanti cittadini ignari di tutto ciò?
A questo punto occorrerebbe anche capire come mai sul tema non sono per niente sensibili il “Movimento 5 Stelle − Italia”, “Potere al Popolo − Italia”, “Sinistra Italiana − Calabria”, “Italia Nostra” di Trebisacce, ecc. ovvero tutti quei soggetti che non esitarono un attimo a firmare il famigerato “APPELLO DI ADESIONE ALLA MOBILITAZIONE CONTRO IL 3° MEGALOTTO DELLA S.S. 106″ promosso mercoledì 9 maggio 2018 al Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide e firmato dall’Avv. Rinaldino Chidichimo.
Ancor meno sensibili appaiono pezzi dello Stato che hanno costruito la loro carriera politica sulla tanto sbandierata “onestà” (evidentemente poco praticata), e sull’accostamento Calabria = ‘Ndrangheta. Gli stessi che al primo soffio di kalashnikov nella piana di Sibari gridano “A lupo, a lupo!” e poi su un fatto del genere non si sentono neanche fiatare…
Insomma, ai più curiosi che, su un tema così inutile, vogliono andare a fondo, posso solo dare un consiglio: andate a Ferrara. Lì troverete centinaia di “Turisti” che per lo più di gente che non è mai stata in Calabria, che non conoscono la strada Statale 106 e che sono del tutto ignari di aver firmato un’osservazione contraria al Progetto di ammodernamento della strada Statale 106 tra Sibari e Roseto.
Loro, certamente, sapranno cosa dire…