ALTO JONIO. La famigerata “Bretella di Sibari” di cui si parla e si sparla in questo periodo è destinata a scatenare una vera e propria guerra tra poveri perché non è altro che un becero artifizio della geo-politica in favore delle aree più forti dal punto di vista elettoralistico e in danno dei cittadini dei territori più fragili e marginalizzati che gravitano a Nord del fiume Crati.
gomma.
Per sensibilizzare gli amministratori locali sul pericolo che incombe su questi territori, l’Associazione “Ritorno a Sibari” ha perciò elaborato e inviato ai Sindaci della Sibaritide, dell’Alto Jonio e del Pollino una lettera aperta in cui viene evidenziato lo scippo di tutti i servizi, dalla sanità ai tarsporti, dalle banche alle Poste e finanche alla perimetrazione dei Collegi Elettorali a cui vengono assoggettate le popolazioni del posto a causa della miope geo-politica architettata da RFI con l’avallo delle forze politiche che oggi vanno di moda al solo scopo di conquistare il consenso dei territori più popolosi e più appetibili sul piano elettoralistico.
Succede così che, invece di ragionare per Comprensori e per Aree Vaste creando così una barriera allo strapotere cosentino, nella sanità si depotenziano e si spogliano gli ospedali dell’Alto e del Basso Jonio e nella mobilità pubblica si tende ad isolare ed a tagliare fuori la stazione di Sibari in danno dei Comprensori della Sibaritide, dell’ Alto Jonio cosentino e del Pollino.
Scompaiono così, secondo quanto si legge nella lettera aperta indirizzata ai Sindaci, servizi essenziali, presidi e strutture sanitarie e con essi
opportunità di lavoro, di crescita e di sviluppo che mano mano scompaiono a vantaggio di altre realtà più popolose, più forti e forse più interessanti in chiave elettoralistica.
“…Consapevoli di sottrarLe del tempo per argomenti scontati e concetti noti alla politica, agli amministratori ed alle autorità istituzionali – si legge nella lettera elaborata dal Comitato – vogliamo in ogni caso parteciparVi le nostre preoccupazioni e chiedere il vostro impegno sull’ultimo degli scippi, in ordine di tempo, del quale il nostro neo-costituito Comitato Popolare “Ritorno a Sibari“ si sta occupando e che riguarda i nostri Comprensori che verrebbero danneggiati e depauperati dall’attuazione della “Bretella di Sibari “, cioè di quel raccordo che si intende realizzare fra le tratte ferroviarie che intercorrono tra Crotone e Cosenza, che metterebbe fuori dall’Alta Velocità la Stazione di Sibari e, con essa, tutto il Comprensorio Sibarita, dell’Alto Jonio Cosentino e del Pollino.
Si tratta in pratica – incalzano ancora quelli del Comitato cercando di far aprire gli occhi ai Sindaci – di uno scippo evidente e neppure tanto segreto, orchestrato con il palese scopo di annettersi l’Alta Velocità escludendo la Sibaritide e tutti gli altri Comprensori che si trovano a Nord
del Crati”. In particolare, fanno notare i componenti del Comitato, viene penalizzata la tratta Sibari- Metaponto sulla quale passano solo due treni al giorno e quindi risulta già desertificata e marginalizzata dalle Ferrovie. Si tratta insomma, secondo “Ritorno a Sibari” di una guerra fra poveri nella quale ognuno cerca di accaparrarsi servizi ed averne l’esclusiva trascurando e mortificando le popolazioni dei suddetti Comprensori che vengono attenzionate solo quando si tratta di accostarsi alle urne.
“Il problema – secondo detto Comitato – richiede attenzione, consapevolezza, comprensione dei ruoli e delle forze in gioco e rispetto, ma anche determinazione nell’affermare principi inalienabili. E’ su questo tema e su queste decisioni – conclude la nota diffusa dal Presidente Mimmo Roseti – che auspichiamo un confronto fra tutti coloro che hanno a cuore le sorti di territori come i territori, che la storia e la natura hanno voluto premiare e che la strabica geo-politica tende a marginalizzare per soli calcoli elettoralistici”.
Pino La Rocca
(Foto di Maurizio Guarino)