Alto Jonio. Bretella di Sibari, una guerra tra poveri

ALTO JONIO. La famigerata “Bretella di Sibari” di cui si parla e si sparla in questo periodo è destinata a scatenare una vera e propria guerra tra poveri perché non è altro che un becero artifizio della geo-politica in favore delle aree più forti dal punto di vista elettoralistico e in danno dei cittadini dei territori più fragili e marginalizzati che gravitano a Nord del fiume Crati.

Popolazioni, queste che, secondo il neo-costituito Comitato di Iniziativa Popolare “Ritorno a Sibari” (presidente Mimmo Roseti) nato per opporsi a questo sciagurato progetto al momento in fase di progettazione che, con il pretesto di accorciare di 10/15 minuti i tempi di percorrenza dell’Alta Velocità sul versante jonico taglierebbe fuori la storica Stazione di Sibari. In spregio, sostengono gli attivisti del Comitato, all’immagine e alla storia della mitica città della Magna Grecia ed alle legittime esigenze trasportistiche delle popolazioni di parte della Sibaritide, dell’Alto Jonio e del Pollino che, isolate e penalizzate dalle politiche commerciali operate da RFI negli ultimi anni, identificano nella Stazione di Sibari l’ultimo baluardo al crescente isolamento geografico, per fortuna colmato dal trasporto su
gomma.

Per sensibilizzare gli amministratori locali sul pericolo che incombe su questi territori, l’Associazione “Ritorno a Sibari” ha perciò elaborato e inviato ai Sindaci della Sibaritide, dell’Alto Jonio e del Pollino una lettera aperta in cui viene evidenziato lo scippo di tutti i servizi, dalla sanità ai tarsporti, dalle banche alle Poste e finanche alla perimetrazione dei Collegi Elettorali a cui vengono assoggettate le popolazioni del posto a causa della miope geo-politica architettata da RFI con l’avallo delle forze politiche che oggi vanno di moda al solo scopo di conquistare il consenso dei territori più popolosi e più appetibili sul piano elettoralistico.

Succede così che, invece di ragionare per Comprensori e per Aree Vaste creando così una barriera allo strapotere cosentino, nella sanità si depotenziano e si spogliano gli ospedali dell’Alto e del Basso Jonio e nella mobilità pubblica si tende ad isolare ed a tagliare fuori la stazione di Sibari in danno dei Comprensori della Sibaritide, dell’ Alto Jonio cosentino e del Pollino.

Scompaiono così, secondo quanto si legge nella lettera aperta indirizzata ai Sindaci, servizi essenziali, presidi e strutture sanitarie e con essi
opportunità di lavoro, di crescita e di sviluppo che mano mano scompaiono a vantaggio di altre realtà più popolose, più forti e forse più interessanti in chiave elettoralistica.

“…Consapevoli di sottrarLe del tempo per argomenti scontati e concetti noti alla politica, agli amministratori ed alle autorità istituzionali – si legge nella lettera elaborata dal Comitato – vogliamo in ogni caso parteciparVi le nostre preoccupazioni e chiedere il vostro impegno sull’ultimo degli scippi, in ordine di tempo, del quale il nostro neo-costituito Comitato Popolare “Ritorno a Sibari“ si sta occupando e che riguarda i nostri Comprensori che verrebbero danneggiati e depauperati dall’attuazione della “Bretella di Sibari “, cioè di quel raccordo che si intende realizzare fra le tratte ferroviarie che intercorrono tra Crotone e Cosenza, che metterebbe fuori dall’Alta Velocità la Stazione di Sibari e, con essa, tutto il Comprensorio Sibarita, dell’Alto Jonio Cosentino e del Pollino.

Si tratta in pratica – incalzano ancora quelli del Comitato cercando di far aprire gli occhi ai Sindaci – di uno scippo evidente e neppure tanto segreto, orchestrato con il palese scopo di annettersi l’Alta Velocità escludendo la Sibaritide e tutti gli altri Comprensori che si trovano a Nord
del Crati”. In particolare, fanno notare i componenti del Comitato, viene penalizzata la tratta Sibari- Metaponto sulla quale passano solo due treni al giorno e quindi risulta già desertificata e marginalizzata dalle Ferrovie. Si tratta insomma, secondo “Ritorno a Sibari” di una guerra fra poveri nella quale ognuno cerca di accaparrarsi servizi ed averne l’esclusiva trascurando e mortificando le popolazioni dei suddetti Comprensori che vengono attenzionate solo quando si tratta di accostarsi alle urne.

“Il problema – secondo detto Comitato – richiede attenzione, consapevolezza, comprensione dei ruoli e delle forze in gioco e rispetto, ma anche determinazione nell’affermare principi inalienabili. E’ su questo tema e su queste decisioni – conclude la nota diffusa dal Presidente Mimmo Roseti – che auspichiamo un confronto fra tutti coloro che hanno a cuore le sorti di territori come i territori, che la storia e la natura hanno voluto premiare e che la strabica geo-politica tende a marginalizzare per soli calcoli elettoralistici”.

Pino La Rocca
(Foto di Maurizio Guarino)

 

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