Nella città in cui venne soppresso un tribunale sulla base di una riforma che nel 2011 venne perorata anche dall’Associazione nazionale dei magistrati arriva Luca Palamara autore di due libri “inchiesta” che mettono a nudo uno spaccato di verità ed intrecci tra la politica e la magistratura sui cui rapporti pesa la violazione dei principi costituzionali di autonomia e indipendenza. Se ne parlerà martedì 26 aprile – ore 18, Palazzo San Bernardino – con l’ex magistrato, il giornalista del Quotidiano del Sud, Massimo Clausi, il senatore Nicola Morra, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi. L’evento è stato organizzato dalla Mondadori Store con il patrocino del Comune di Corigliano Rossano. Un momento importante di profonda riflessione che può riportare le lancette indietro di un decennio quando in Calabria venne chiuso il solo tribunale di Rossano, ritenuto da alcuni ambienti discusso e per queste ragioni soppresso. Come se le ombre e gli scheletri, qualora vi fossero stati, appartenessero al solo presidio rossanese mentre in altri si vivesse nel segno della trasparenza. I libri di Palamara confermano in larga parte come vi sia stato in Italia un utilizzo politicizzato delle procure e, come a fronte di determinati contenuti anche gravi, poco o nulla sia stato fatto. E se nell’ex palazzo di giustizia jonico vi erano delle mele marce di certo, uno Stato autorevole, avrebbe dovuto rimuovere i soggetti discutibili ma non chiudere un tribunale, perché se fosse questo il criterio molti altri tribunali avrebbero dovuto essere soppressi. L’arrivo in terra Jonica di Palamara può rivelarsi utile per aprire una discussione seria su quanto avvenne nel 2011, scoprire i retroscena e individuare i veri responsabili di quella illogica chiusura. Un atto di trasparenza e di verità che nessuno, finora, ha inteso esercitare nonostante vi fossero le condizioni di poterlo fare.
Ma chi è Luca Palamara e quali le decisioni che lo hanno indotto a svelare alcune verità? «Nel 2019 viene radiato dall’ordine dei magistrati. A gennaio del 2021, arriva in libreria “Il Sistema”, libro-confessione in cui Luca Palamara rivela ad Alessandro Sallusti – giornalista e direttore del quotidiano Libero – la verità indicibile sulle correnti e la spartizione del potere all’interno della magistratura. Il libro in pochi mesi diventa il caso editoriale – oltre 300mila copie vendute -e politico dell’anno. “Il Sistema” avvia una reazione a catena di dimissioni, ricorsi, sentenze che non fa che confermare il racconto di Palamara. Gennaio 2022, arriva il sequel de “Il Sistema”, “Lobby & Logge. Le cupole occulte che controllano il Sistema e divorano l’Italia”. L’ex magistrato e il giornalista affrontano i misteri del “dark web” del Sistema, la ragnatela oscura di logge e lobby che da sempre avviluppa imprenditori, faccendieri, politici, alti funzionari statali, uomini delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, giornalisti e, naturalmente, magistrati. Logge e lobby che decidono se avviare o affossar indagini e processi e che, come scrive Sallusti, “usano la magistratura e l’informazione per regolare conti, consumare vendette, puntare su obiettivi altrimenti irraggiungibili, fare affari e stabilire nomine propedeutiche ad altre e ancora maggiori utilità. Per cambiare, di fatto, il corso naturale e democratico delle cose”. Esiste davvero la “loggia Ungheria”, di cui farebbero o avrebbero fatto parte membri del Consiglio superiore della magistratura, imprenditori, generali della Finanza e dei Carabinieri, politici di primissimo piano? Perché, quando un faccendiere plurindagato e ben introdotto in troppe procure ne svela l’esistenza durante una deposizione, quel verbale finisce in un cassetto per due anni? Ancora una volta, le rivelazioni sconvolgenti di Palamara e Sallusti smascherano un mondo parallelo dilaniato al suo interno da inconfessabili interessi, che agisce dietro le quinte, su binari di legalità formale, e si infiltra pericolosamente nelle crepe del sistema giudiziario. Una vicenda complessa, che in questo libro-intervista viene approfondita anche attraverso la testimonianza di chi ne è stato protagonista».