Attentato a Bruxelles, intervista alla calabrese Catozza: «Silenzio assordante. Sembriamo in guerra»

BRUXELLES. Graziella Catozza, originaria di Lamezia, si trova a Bruxelles per lavoro. La nostra conterranea ha infatti un’agenzia di europrogettazione con sede proprio lì e sta aspettando l’ok dall’Ambasciata per poter rientrare in Italia. Molte tratte aere sono state sospese. Di seguito l’intervista rilasciataci, che fotografa con i suoi occhi l’attentato terroristico vi accaduto nella serata di ieri.

Qual è il suo stato d’animo, si sente protetta? La polizia è efficiente?

Stato d’ansia, molto dispiaciuta… vi è un silenzio assordante, si sentono solo le sirene e la città è completamente spenta. Tutto chiuso. La presenza della polizia ed esercito è tantissima. Tanta anche la stampa estera. Il mio ufficio è nei pressi del luogo dove quell’uomo ha attentato alle povere vittime. Abbiamo sentito gli spari, ma mai potevamo immaginare il seguito. Bruxelles è molto sicura come città quasi nessuno utilizza le chiavi di casa, in quanto la polizia è molto rigida. Il fatto che ieri sia successo questo è difficile da concepire qua. Già ieri mattina l’aereo sul quale viaggiavo è stato bloccato dopo l’atterraggio a causa di una passeggera che aveva i documenti poco leggibili, ma dopo tre ore di fermo in aeroporto è stata arrestata. Il clima non era dei migliori. Poi in serata l’attentato. Le autorità stanno facendo i collegamenti tra i due avvenimenti.

È avvisata dalle autorità tempestivamente sulla situazione e la sua evoluzione? Sta subendo dei disagi? Quali provvedimenti sono in atto?

Sì, tutte le informazioni si possono avere sia dall’ambasciata e anche dalle più vicine stazioni della polizia e sia fisicamente dai presidi degli agenti. Ci hanno pregati di essere contattati in modo da avere i nostri numeri e email di telefono per comunicare. Non sto subendo disagi stiamo aspettando le comunicazioni ma ci stanno comunque supportando con l’attenzione. Si cercano gli altri due attentatori e quindi hanno chiuso letteralmente tutto e tutti siamo pregati di non uscire. Non ci sono i mezzi pubblici e chi attraversa i vari quartieri viene controllato.

Dai media apprendiamo che l’attentatore – che ha rivendicato la sua appartenenza all’ISIS – è stato ucciso, ma si cercano gli altri due. Ci sono aggiornamenti?

Gli altri due non sono stati trovati. Si pensa che siano entrati in casa o attività e si ha paura che abbiano degli ostaggi. In più ci sono degli arresti anche in Italia e Francia appartenenti alla stessa cellula terroristica.

Qual è il bilancio attuale delle vittime?
Al momento due cittadini svedesi di 60 e 70 anni.
Rimaniamo in contatto con lei per successivi sviluppi.
Virginia Diaco

 

 

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