Corigliano Rossano – Nello scorrere tranquillo delle festività di fine anno, si sta consumando un fatto grave, che al momento non sembra preoccupare più di tanto, ma le cui implicazioni potrebbero essere devastanti per il Territorio, e in particolare per la città di Corigliano-Rossano.
Infatti, la società EKRO’, che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti di contrada Bucita di Rossano, ha comunicato nei giorni scorsi la propria volontà di restituire l’impianto, atteso che l’affidamento dello stesso impianto ha scadenza al 31 dicembre prossimo.
Tale comunicazione fa seguito alla mancata assemblea dei Sindaci dell’ATO di Cosenza, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso 19 dicembre e che invece è andata deserta. Di conseguenza, la società EKRO’, gestore dell’impianto, non ha potuto fare altro che comunicare la cessazione del proprio servizio, poiché a far data dall’1 gennaio prossimo, il contratto di gestione risulta scaduto.
Una situazione paradossale, che chiama direttamente in causa i soggetti responsabili, a iniziare dall’ATO di Cosenza, presieduto dal sindaco di Rende, Marcello Manna, nonché il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.
Ma non sono in discussione solo i 20 posti di lavoro, direttamente dipendenti della gestione dell’impianto di Bucita. A preoccuparci è anche la situazione che si potrà determinare da qui a pochi giorni, quando tutti i Comuni della fascia jonica cosentina e di tutto il versante nord della provincia di Cosenza non potranno più conferire i rifiuti urbani da raccolta differenziata, poiché senza un gestore l’impianto non potrà funzionare.
Di tutto ciò, la FP CGIL Comprensoriale ha interessato la Prefettura di Cosenza, la Regione Calabria, il Presidente dell’ATO Cosenza e tutti i Sindaci dei Comuni conferenti, affinché non ci sia un ulteriore rinvio della riunione dell’assemblea dell’ATO, che si è aggiornata al prossimo 30 dicembre.
Altrimenti, è in serio pericolo la salubrità del Territorio, dove i Comuni saranno costretti a non poter conferire i rifiuti urbani, con inevitabili e gravi ripercussioni sulla quotidianità dei Cittadini.
Quanto ai posti di lavoro a rischio, la FP CGIL Comprensoriale difenderà con ogni mezzo la continuità lavorativa dei 20 lavoratori dipendenti: i ritardi burocratici e amministrativi, infatti, non dovranno in alcun modo essere da intralcio o impedimento nei confronti di chi, quotidianamente, svolge un servizio primario per la Collettività, garantendo puntualità ed efficienza nella gestione dell’impianto, nonostante la grave situazione di emergenzialità in cui da molti anni versa il settore dei rifiuti urbani dell’intera Regione Calabria.
Comunicato stampa