Cane cieco e malato vaga senza meta sulla S.S.106, ancora un recupero forzato

Vagava smarrito sulla 106, l’ennesimo cane randagio abbandonato al suo destino. A segnalare la spiacevole quanto pericolosa situazione, sono state il Comitato cittadino “R2” di cui Presidente è Teresa Giuliano e l’Associazione “Zampa nel cuore”, Presidente Mena Armentano: <<Cieco e malato, vagava senza una meta sulla “strada statale della morte” esponendo se stesso e gli automobilisti al pericolo di incidenti>>.

Teresa Giuliano, presidente del Comitato cittadino “2R” a contrasto del fenomeno del randagismo, ha ancora e per l’ennesima volta duellato con le autorità per dare avvio alla tanto nefasta procedura di accalappiamento e conduzione in canile dell’animale a quattro zampe.

Come dichiarato dalla stessa Teresa Giuliano:<<Ogni volta è la stessa storia, discussioni e diverbi con le Autorità preposte; (ricordiamo che ai sensi di legge l’intervento della Polizia Locale in loco è d’obbligo e che la stessa deve poi richiedere l’intervento della ASP veterinaria per l’accalappio e la dislocazione in struttura)  riscontriamo sempre la stessa difficoltà nell’applicare la legge>>.

Proseguendo nelle sue dichiarazioni, il Presidente del Comitato cittadino “R2”:<<Di rimando, la Polizia Locale afferma di non dover più intervenire in questi casi ma di chiamare le guardie zoofile (presenti sul posto e anch’essi impotenti) istituite dal Comune che, a loro volta, giustamente, respingono al mittente l’obbligo giuridico d’intervento>>.

Solo alla fine e dopo varie peripezie e rimbalzi, oltre alle insistenze,  (che non sono comunque servite a far intervenire il veterinario ASP reperibile), il cane sarà condotto nel canile di Rossano in giornata anche se questo sembra sarà l’ultimo intervento.

Infatti, così come affermato dal Presidente del Comitato cittadino:<<Questo, con molta probabilità, sarà l’ultimo cane ad essere ingressato poiché, per i prossimi 30 giorni, il canile chiude le porte>>.

Se cosi dovesse essere, avremo a che fare con un Comune (il più esteso per superficie di tutta la Calabria e con un tasso di randagi dei più elevati del sud Italia) quello di Corigliano Rossano, che continua ad ignorare il fenomeno “piaga” del randagismo.

E come se non bastasse, saremo costretti a registrare ancora una volta il grave dispendio di soldi pubblici, milioni, per la gestione di un canile a scapito però di una prevenzione sul territorio inesistente.

Proseguendo nelle sue dichiarazioni, Teresa Giuliano si chiede:<<Che fine ha fatto l’ambulatorio veterinario propagandato dove sterilizzare i randagi, che fine hanno fatto le ASP veterinarie, anch’esse latitanti quando si parla di prevenzione sul territorio e dove nessuna attività di controllo dei cani padronali viene eseguita dalla Polizia Locale>>.

Ad oggi, infatti, i cittadini lamentano branchi di cani che scorrazzano per le strade, igiene pubblica drammatica e cucciolate partorite ovunque.

Il Comitato cittadino “R2” , militante nel territorio di Corigliano Rossano, più volte si è dovuto rivolgere al movimento animalista e ambientalista “Stop Animal Crimes Italia”, per avviare azioni legali opportune.

Concludendo, la Giuliano  invita i cittadini ad aderire a prossime iniziative pubbliche di stimolo verso la pubblica amministrazione, Sindaco e Asp, infatti, sono preposti al controllo delle nascite e al contrasto al randagismo.

Eugenio Forciniti

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