“Nel carcere di Rossano e’ sempre piu’ difficile garantire la sicurezza, a causa della carenza di personale e della complessita’ dell’istituto. Basta poco, infatti, per mettere in crisi l’intera organizzazione, proprio a causa della mancanza di personale”. Lo affermano, in un comunicato, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale dello stesso sindacatoi di categoria. “Oggi – spiegano – un agente addetto alla sorveglianza sul muro di cinta dopo aver notato una persona che camminava lungo i binari della ferrovia, posta nelle vicinanze dello stesso muro di cinta del carcere, ha allertato i colleghi che, insieme ad una pattuglia della Polizia di Stato, sono intervenuti ed hanno fermato l’uomo che e’ stato successivamente condotto negli uffici ed identificato. Cio’ dimostra come sia necessaria la presenza della polizia sul territorio e nei siti sensibili, ma per poterli presidiare in maniera adeguata e’ necessario il personale. Nel carcere di Rossano sono presenti poco piu’ di 120 agenti e di questi 36 dovrebbero essere impiegati solo per garantire il servizio di sicurezza sul muro di cinta e nel perimetro esterno. Tale servizio veniva prima garantito dall’esercito e per un altro periodo e’ stato effettuato in collaborazione con le altre forze di polizia. Adesso, invece, e’ solo la polizia penitenziaria ad effettuare questi compiti, tant’e’ che e’ stato richiamato in servizio anche il personale che era in ferie. Non e’ pero’ possibile che vengano compressi i diritti del personale per garantire i turni di servizio. Ricordiamo che nel corso del 2016 – concludono – non e’ stato assunto nessun agente della polizia penitenziara, mentre ne sono andati in pensione piu’ di mille”.(Fonte Agenzia Agi)