Il parlamentino cassanese si è riunito nel Salone di rappresentanza “Gino Bloise” in seduta aperta per prendere atto della Carta delle Città educativa, al fine dell’adesione all’AICE – Associazione Internazionale Educative. La seduta è stata convocata dalla Presidente Felicia Laurito in seduta aperta alla presenza del Vescovo della Diocesi di Cassano All’Ionio, Mons. Francesco Savino.
Oltre alla Carta delle Città educative il consiglio ha dovuto prendere atto di altri due documenti imprescindibili al fine della deliberazione che sono il testo della legge 285 sulle disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza e la convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
I lavori sono stai aperti dalla relazione dell’assessore alla cultura Rossella Iuele che durante il suo disquisire ha sottolineato come: “l’aderire all’Associazione Internazionale delle Città Educative, non rappresenta un mero atto formale, ma come diceva Anna Arendt “l’educazione è l’occasione per mostrare se abbiamo amore verso il mondo, tanto da assumercene la responsabilità”.
La realizzazione della Città Educativa è un punto cardine del programma politico del Sindaco Papasso, suggerito dal Preside Carlo Rango che nel corso dell’anno ha fatto parte di un gruppo di lavoro che ha sbrigato la parte burocratica. Gruppo di lavoro aperto a chiunque voglia, con proposte e suggerimenti, integrare i progetti. A questo primo gruppo è utile precisare che ne hanno fatto parte i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione collaborando con pieno spirito di partecipazione, “un’occasione” ha sottolineato l’assessore alla cultura cassanese “troppo importante che ci deve vedere uniti e che non può lasciare spazio a divisioni di nessun tipo”.
“Essere una città educativa” ha detto ancora Rossella Iuele “vuol dire lavorare, in senso cooperativo ed educativo, per lo sviluppo di politiche che diano impulso alla qualità della vita delle persone, unitamente allo spirito di cittadinanza e ai valori di una democrazia partecipata e solidale. Essere Città Educativa significherà coinvolgere tutta la cittadinanza sia nella parte della progettazione che in quella della partecipazione attiva, poiché l’educazione non può più essere relegata solo a luoghi specifici, ma è tutta la comunità che è chiamata ad educare se stessa. Un progetto ambizioso, certo, ma che con la collaborazione di tutti potrà realizzarsi”.
Il sindaco di Cassano nel suo discorso ha tenuto a ringraziare gli interlocutori attenti e qualificati che sono intervenuti all’assise civica. Un bel momento di confronto e di crescita ha detto Papasso è quello che si è tenuto nel civico consesso cassanese. L’adesione alla città educativa, progetto ambizioso e importante, approvato all’unanimità ci trova tutti d’accordo che alla base del senso civico di un popolo c’è il sapere.
“Oggi più che mai” ha dichiarato il primo cittadino di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso “la città dispone di innumerevoli possibilità educative molte volte inespresse. La città educativa è una città con una sua propria personalità ed è inserita all’interno del paese in cui si trova. Questa deve essere la grande sfida del nostro secolo: investire nell’educazione, affinché, ogni persona sia sempre più in grado di esprimere, affermare e sviluppare il proprio potenziale umano fatto di unicità, di costruttività, di creatività e di responsabilità e possa nel contempo sentirsi parte di una comunità, capace quindi di dialogare, di confrontarsi e di cooperare. Una città sarà educativa se offre generosamente tutte le sue potenzialità, se le mette a disposizione dei suoi abitanti e se insegna loro ad utilizzarle”.
Si sono susseguiti poi gli interventi dei rappresentati scolastici che hanno lanciato sul tavolo proposte concrete e fattive da inserire all’interno del progetto della città educativa e vari imput provenienti dai rappresentanti delle associazioni.
A concludere i lavori consiliari, prima della votazione, il Vescovo della Diocesi di Cassano Mons. Francesco Savino che ha sposato sin dal primo momento l’idea di città educativa. Savino ha parlato di collaborazione e cooperazione ponendo l’accento su tre importanti verbi: dire, fare ed educare. L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo. Sappiamo bene” ha detto il presule “che cambiare il mondo è una grande utopia, in un tempo come quello odierno dove tanti sono i problemi sia a livello mondiale ma anche e soprattutto locale, ma bisogna avere la presunzione di volerci provare a tutti i costi.
“L’educazione” ha continuato “deve essere il passaporto privilegiato per il futuro poiché il domani appartiene a coloro i quali studiano oggi per preparalo, pertanto dobbiamo prenderci la responsabilità di non rubare il futuro ai nostri giovani ma dare loro le armi per affrontare il mondo”.
L’onorevole consiglio, poi, si è apprestato a votare e si è espresso all’unanimità.
(fonte: comunicato stampa)