La storia puntualmente si ripete, mare sporco e immondizia dappertutto. La nostra inciviltà e l’incapacità delle amministrazioni locali a governare questi processi sono ormai fatti conclamati. Chi si ostina a dire che nel Basso Tirreno Cosentino il mare è pulito (e le scie di schiuma marrone solo l’effetto provocato dalle alghe marine) evidentemente vive su di un altro pianeta. Le fotografie scattate da diversi bagnanti sono eloquenti: scarichi abusivi di chiara provenienza. Vorremmo capire come gli enti preposti al controllo non riescano ad ammettere l’evidenza. La stagione appena iniziata non promette nulla di buono. Per quanto ci riguarda insieme ai coraggiosi giovani dell’associazione “Mare pulito salviamo il Tirreno Cosentino” continueremo ostinatamente a combattere denunciando lo scempio che si sta perpetuando. I fondi per ripristinare ed eventualmente costruire nuovi depuratori ci sono sempre stati.
Perché non si vuole intervenire? Perché non si riesce a capire che un mare pulito può significare più turismo, più introiti, maggiori guadagni per tutti gli operatori di questo territorio?
Siamo lontani dai menestrelli che propugnavano un mare da bere. Quale mare da bere, non si riesce nemmeno a farsi un bagno. E nessuno si azzardi a dire che quanto si sta denunciando da più parti provoca allarme e allontana i turisti.
Questa situazione ci ha fatto regredire in confronto a tante zone della Calabria dove per fortuna esistono “oasi” felici. Si può recuperare il tempo perso a patto che gli amministratori, gli imprenditori del settore, l’Arpacal, prendano coscienza e abbiano un po’ di coraggio. In questo modo faremo un grande regalo all’ambiente ed alle nuove generazioni.
Massimiliano Ianni
Responsabile Cgil Cosenza
Pino Russo
Responsabile Cgil Paola