Che Gemma di libro! La nuova rubrica targata I&C. Oggi l’ultimo romanzo di Viola Ardone

 

La lettura è come la pesca con la lenza. Potete rimanere ore senza prendere niente e improvvisamente prendete qualcosa. 

Hemanuel Hocquard

Una rubrica sui libri. Perché? In questo nostro tempo veloce e senza pause, rallentare è l’unica azione possibile per riappropriarci della nostra anima. E lo facciamo con Gemma, docente e grande appassionata di libri di Corigliano-Rossano, che ci aiutare con le sue letture a sgretolare qualche luogo comune del mondo culturale, raccontando in poche parole, da oggi due volte al mese circa, che cosa meriti almeno un’occhiata in libreria. Non perdiamoci i suoi consigli!

PREMESSA

Che Gemma di libro! Ho provato a inaugurare questa rubrica proponendo il libro del mio cuore! Non ci sono riuscita. Mi sono arresa all’ennesima cancellatura. Più mi ostinavo a plasmarlo come fosse un cavallo di battaglia, più tornava indietro come un boomerang. È lui che, a distanza di anni, sceglie quando tornare a parlarmi e soprattutto se e con chi essere condiviso. Un critico importante lo ha definito una “radiografia dell’esistenza umana” e quindi, per esordire, “ripiego” su una nuova uscita di cui ritengo si possa trattare negli stessi termini.

“L’AMORE È INCOMPRENSIBILE, UNA FORMA DI PAZZIA”

E, niente, la Ardone sa scrivere. Trova quelle parole che, al contempo, scaldano e sconquassano. Dopo averci raccontato la Separazione di un bambino dalla madre (“Il treno dei bambini”) e il Coraggio di rinunciare al matrimonio riparatore (“Oliva Denaro”), suggella un’ideale trilogia del Novecento con un’ironia, un po’ buffa e un po’ tagliente, che ricorda il Begnini de “La vita è bella”. Ci catapulta in un manicomio degli anni ’80, un “mezzomondo” di “spaiate”, che subiscono ancora gli elettroshock ma giocano a calcio e possono stupirsi della neve (legge Basaglia). A descriverlo, con rime numeri decimali caroselli e il Diario dei malanni di mente, è una ragazza di 15 anni. Elba è il suo nome, come il grande fiume del Nord. E sulla sua strada trova un Fausto Meraviglia…
Personaggi che, non te ne accorgi subito, ti entrano sottopelle… Incarnando quel paradosso che la Letteratura è: svago attraverso le storie degli altri e specchio della vita di tutti. In ogni dove e in ogni tempo.
Ammetto di aver fatto rotolare gli occhi verso l’ultima pagina, pur sapendo che, di un libro, la fine è l’inizio. Perché, se è buono, ti rimane dentro. E scava. E semina.
Potrei spoilerare qualcosa in più dell’intreccio, ma lascio che a colpirvi siano le citazioni che ho selezionato. Se volete contestualizzarle, non vi resta che leggere il libro, in foto sul mio letto (Einaudi, settembre 2023, pp. 304).

“E in questo il mezzomondo è come il resto del mondo, ognuna ha bisogno di qualcosa: a volte di amore, a volte di solitudine, a volte di un calmante, e spesso di tutte queste cose insieme.”

“Puoi strappare i petali ma non il profumo, puoi spezzare le pagine ma non la poesia.’

“Una vite è avanzata, succede: credi che ogni elemento sia indispensabile e ti accorgi col tempo di poter andare avanti anche senza. Si sopravvive così, perdendo i pezzi.”

“Non so se riesci a capirmi, cara Altana. Voi androidi di tanto in tanto avete bisogno di fare l’aggiornamento, mentre noi umani dobbiamo spezzarci per poter andare avanti.”

“Le sbarre sono una parete della mente e la libertà è una chiave nella testa che non so ancora girare.”

“Non proiettare, peccerè. Scegliere è una cosa molto sopravvalutata! Tante volte è la vita che sceglie per noi e non ci resta che seguire il flusso cercando di ammortizzare gli urti… Evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure…”

“Tiro su le ginocchia e mi cingo le gambe. Forse crescere è questo soltanto: imparare ad abbracciarsi da sola.”

“E dei fantasmi hai paura?
Io sì, ma me li vado a cercare.”

“Vai via anche tu… Fai bene. Salvarsi non è una colpa.’

“Bisogna andare a piedi per capire le distanze e sapere fino a che punto ci si può allontanare per poter tornare indietro.”

“La nostra conversazione è un campo minato, non facciamo che dire cose sbagliate e poi scusarci. Forse succede così tra chi si vuole bene.”

“Tu puoi essere certa di conoscere la verità degli altri? Io no. Non ho questo potere, nessuno lo possiede, senti a me. La verità è un’ipotesi che non basta una vita per verificare.”

“Forse quell’amore di cui parlano tutti è solo questo: desiderio di raggiungere un altro senza saper nuotare.”

CONCLUSIONE

Sì, non rivelerò altri indizi sul classico che serpeggia nella Premessa.

Aspettiamolo insieme!

Gemma

 

Gemma Acri Guido è nata a Cariati e cresciuta a Rossano. Ha poi cambiato casa e paese più volte di quelle in cui si è lasciata tagliare i capelli.

Dopo qualche anno nelle scuole del Cuneese, ora insegna Lettere al Liceo artistico di Ciampino. In precedenza è stata corrispondente de “Il Quotidiano della Calabria”, editor e correttrice di bozze. Le piace mangiare (anche se non si direbbe!), andare al cinema, viaggiare e camminare. Crede che i suoi genitori l’abbiano ormai perdonata per aver trasformato la loro casa in una biblioteca. E che l’ironia, i cani e la poesia salveranno il mondo. Oltre alla lettura, naturalmente!

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