CORIGLIANO ROSSANO. L’emergenza cinghiali è arrivata ad un punto di non ritorno. Si rischia l’invasione permanente in tutte le aree di valle e la scongiurabile stabilizzazione dei branchi ungulati che a quel punto potrebbe compromettere non solo la stabilità del tessuto economico ma anche di quello sociale. Occorrono interventi urgenti e immediati come quelli auspicati nei giorni scorsi dal sindaco Flavio Stasi.
Occorre – sottolinea ancora Smurra – far leva adesso sulla professionalità dei selettori dell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) per l’abbattimento delle specie di proliferazione e allo stesso tempo intervenire con metodi e strumenti efficaci sulle cause che stanno portando i cinghiali sempre più a valle e in zone naturalmente ostili ma nelle quali con il passare del tempo potrebbero ambientarsi.
Un recente report di Coldiretti – ricorda ancora il massimo dirigente nazionale della FNA – ha tracciato una stima di oltre 300mila esemplari presenti sul territorio calabrese. Numeri che potrebbero essere addirittura superiori e sfondare la soglia del mezzo milione di mammiferi suidi pronti ad una nuova stagione di accoppiamento e, quindi, a nuova proliferazione. È necessario intervenire subito, creare delle aree franche soprattutto attorno ai centri abitati che può avvenire solo attraverso una specifica e massiccia campagna di abbattimento, soprattutto degli esemplari giovani.
Le immagini che da tempo fanno il giro dei social – dice Mario Smurra – di branchi di facoceri che si aggirano indisturbati nei quartieri dei centri storici e dei centri urbani di Corigliano-Rossano sono preoccupanti ma ancora più allarmanti sono le recenti segnalazioni di alcuni cittadini del territorio della Sibaritide che hanno denunciato addirittura l’aggressione di alcuni cinghiali a danno di persone indifese. La Regione Calabria si faccia carico seriamente di questo problema e affronti con risolutezza quella che a tutti gli effetti è una piaga calamitosa che sta mettendo in ginocchio l’economia agricola. Non servono solo i sussidi economici, ora sono necessarie – conclude – soluzioni drastiche.
Comunicato stampa