Co-Ro, Giornata mondiale del donatore di sangue: stamane a salvare vite soprattutto giovani

CORIGLIANO ROSSANO. Oggi Giornata mondiale del donatore di sangue anche a Corigliano Rossano. In Piazza Bernardino Le Fosse, stamane, col patrocinio del Comune, l’Associazione Alma ed altri enti di volontariato come Fratres hanno aderito all’iniziativa Avis volta alla sensibilizzazione delle donazioni di sangue volontarie.

A prendervi parte sono stati soprattutto giovani tra i 18 e 40 anni, sia allo stand con autoemoteca, sia nel centro trasfusionale del vicino Ospedale Giannettasio. Positiva la partecipazione di alcuni nuovi donatori che permettono il ricambio generazionale necessario. Tra sorrisi, dolci e palloncini, piccoli, giovani, adulti e anziani hanno potuto apprendere i vantaggi della pratica in termini di benessere per sé e gli altri.

Ogni volta che si dona si può contribuire a salvare anche 3-4 riceventi; una gioia per la nostra psiche in quanto ci si sente meritatamente utili per gli altri. A beneficiarne, anche il cuore, in ogni senso. Secondo alcune ricerche, infatti, la donazione di sangue consente di ridurre i parametri di stress ossidativo e di aumentare il flusso di sangue arterioso, prevenendo il rischio di malattie cardiovascolari, e riducendo altresì quello di contrarre il diabete di tipo II e colesterolemia.

La suddetta pratica può rappresentare anche un modo gratuito di monitorare il proprio stato di salute; ricordiamo che donare il sangue con frequenza vuol dire sottoporsi periodicamente a controlli medici gratuiti con particolare attenzione al colesterolo, glicemia e trigliceridi. Il sangue raccolto, prima di giungere al paziente,  viene controllato sia per presenza di virus infettivi che possono trasmettere epatiti e Aids, sia per scoprire valori ematochimici che rivelano malattie del donatore. Una presa di coscienza che nell’individuo donatore non occasionale potrebbe anche stimolare l’adozione di uno stile di vita più sano.

Nel mondo, più o meno ogni 2 secondi qualcuno ha bisogno di sangue. Non ce n’è mai abbastanza. Le trasfusioni rappresentano una terapia salvavita in diverse occasioni, quali incidenti, interventi chirurgici, patologie croniche (es. anemie congenite come la talassemia), malattie del sangue (leucemia) e il superamento degli effetti dovuti ad alcune terapie anti-cancro. I dati sulla raccolta sangue sono preoccupanti, vi è un calo rispetto al 2019, dovuto all’effetto del Covid.

Il sangue è la vita, e in diversi paesi la donazione del sangue ha un prezzo. In Italia la gratuità della donazione di sangue è obbligatoria dal 1990. 

Il Presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola, dichiara a proposito: «Siamo convinti che così (col sistema di donazione gratuita n.d.r.) funzioni meglio. È una forma più rispettosa della persona. Quella che dà e quella che riceve. Si viene spinti soltanto dall’obbligo etico e basta. Come “ricompensa” si ricevono soltanto i propri esami del sangue, che sono più approfonditi per i donatori sopra i 50 anni di età quando è più facile vi siano disturbi». (Fonte: Fondazione Umberto Veronesi).

Egli sottolinea pure che chi dona il plasma – il quale in alcune regioni pur superato l’effetto Covid rimane al di sotto della soglia di sufficienza – e lo fa alle attuali condizioni italiane fornisce un prodotto migliore. «Negli Stati Uniti, dove si viene pagati (come in Germania, Ungheria, Cechia…) si dà il plasma due volte alla settimana, ma così non si ha un plasma ottimale e non va bene neppure per la salute del donatore. Si sfruttano le condizioni di bisogno della parte più misera della società. Questo non è etico. Tra l’altro, chi vive in una condizione più difficile è potenzialmente più soggetto a malattie, in particolare quelle sessualmente trasmissibili» (Fonte: Fondazione Umberto Veronesi).

Informiamoci e doniamo il sangue. Diamo vita per la vita.

Virginia Diaco

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