Secondo i due rappresentanti dell’organismo di controllo e monitoraggio sull’andamento della fusione «Serve un processo di ribaltamento della logica nel rapporto istituzionale e la Comunità amministrata. Lo Statuto deve formalizzare “UN PATTO DI CITTADINANZA E UNA MODERNIZZAZIONE DELL’ENTE LOCALE. La partecipazione popolare non è una concessione ma è l’esigenza di rendere effettivo l’articolo 1 della nostra Costituzione “LA SOVRANITÀ APPARTIENE AL POPOLO CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE” (nonchè l’articolo 8, co. 1, del TUEL). È da qui che bisogna partire per capire di quale decentramento c’è bisogno. Successivamente a queste prime considerazioni si rende necessario soffermarsi con maggiore considerazione sul come, anche attraverso l’ausilio dello Statuto, disegniamo il futuro della Città. Questa dimensione territoriale intesa come governo allargato e partecipato che assume particolare rilevanza in relazione ai nuovi bisogni legati alla crescita della complessità sociale e allo spostamento dal centro alle autonomie territoriali (capoluogo, municipio, frazioni). In particolare il Municipio ha una specifica peculiarità, esso va tenuto distinto dal decentramento e rappresenta una soluzione istituzionale de facto (basta decodificare gli articoli 15, co. 2 e 4, e 16 del TUEL). Se il ragionamento culturale e politico di cui sopra è condiviso bisogna fare di conseguenza in via prioritaria delle scelte politiche, successivamente si entrerà nel merito della costruzione degli articoli e ragionando, a prescindere, si possono trovare, anche e soprattutto con il concorso necessario dei cittadini e delle Associazioni che li rappresentano, trovare delle ottime soluzioni che andranno a beneficio sia della polis che dei governanti».
L’Osservatorio auspica un cambio decisivo di rotta. La Presidente della Commissione Statuto Maria Salimbeni colga l’occasione favorevole per contribuire a dare un “anima” all’identità del nuovo cittadino corissanese valorizzando tutti i contributi finora pervenutole da cittadini, associazioni, ordini professionali e dal mondo della scuola. Il delegato alla Fusione Claudio Malavolta assuma finalmente in toto il suo ruolo non abdicando a priori, per interessi di equilibri partitici, alla costruzione dello Statuto e del nuovo cittadino, e respinga con forza il tentativo di una gestione campanilista della nuova Città, che spesso prevale tra gli stessi membri della maggioranza, che i cittadini con il Referendum del 22.10.2017 hanno consegnato ai libri di storia (Comunicato stampa).