Il Consiglio Provinciale è al fianco di Giovanni Papasso

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Il Consiglio Provinciale odierno, su proposta dei Consiglieri Vincenzo Tamburi e Francesco Pascarelli, ha approvato all’unanimità l’integrazione dei punti in discussione per affrontare il grave episodio che sabato scorso ha colpito il Sindaco di Cassano allo Jonio Giovanni Papasso e l’Amministrazione comunale tutta.

 

Il Presidente Iacucci e il Consiglio Provinciale nella sua interezza hanno espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio e la piena solidarietà e vicinanza al Sindaco Papasso e all’Amministrazione cassanese, approvando un Ordine del Giorno di “Solidarietà e vicinanza al Sindaco di Cassano allo Jonio Giovanni Papasso e all’Amministrazione comunale per l’atto intimidatorio subito”.

Relatore del documento proposto da Vincenzo Tamburi e Francesco Pascarelli – approvato all’unanimità dei presenti – lo stesso Consigliere Tamburi, che ha dichiarato:

«Quando un amministratore locale viene così vigliaccamente colpito negli affetti e nella memoria dei propri cari, ritengo che abbiamo perso tutti. Chi si batte quotidianamente per la crescita civile e democratica delle comunità, come il collega Sindaco Gianni Papasso, va sostenuto e difeso prima di tutto dalle Istituzioni e poi da tutta la società civile che non si riconosce in questi atti intimidatori.

È per questo motivo che dobbiamo stringerci al fianco di Gianni Papasso che sul territorio di Cassano sta conducendo una battaglia di rinascita della cittadina, senza piegare la testa di fronte al malaffare, alla criminalità e agli interessi di bottega.

La notizia del vile gesto che ha riguardato la tomba del padre (imbrattata a nero…lutto…), è arrivata nel mentre eravamo insieme (io e Gianni Papasso), a Reggio Calabria, per celebrare l’Assemblea del Consiglio regionale delle Autonomie locali, circostanza che ha determinato la sospensione dell’Assemblea in segno di rispetto e solidarietà per il Sindaco di Cassano.

Vi posso assicurare che essere presenti e assistere alla notizia che perveniva al collega e amico Papasso, nel mentre il suo sguardo cambiava, i lineamenti del viso si adombravano, cedeva l’uomo (perche colleghi siamo uomini non Superman), ha messo in crisi anche me nel sostenere la passione che ci porta ad occuparci della cosa pubblica.

Ma ora e arrivato iI momento di dire basta a questa spirale subdola ed anonima. Serve invertire la tendenza e non lasciare solo Papasso e tutti gli Amministratori che come lui si battono per il nuovo corso delle Amministrazioni locali. Basti pensare anche ad altri casi: Marano e Isola Capo Rizzuto, solo per citarne alcuni».

(fonte: comunicato stampa)

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