Corigliano, confermata la commissione d’accesso

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CORIGLIANO Finalmente dalla prefettura è giunta conferma ufficiale: il lavoro della Commissione di accesso agli atti è stato prorogato per ulteriori due mesi, il termine fissato adesso è il 7 agosto prossimo.
L’ufficializzazione c’è stata ieri mattina allorquando il sottotenente della Guardia di Finanza, Giulio Davanzo, ha notificato il provvedimento del prefetto Tomao al sindaco, Giuseppe Geraci.
Pare che il provvedimento il rappresentante di governo lo aveva già firmato lo scorso 5 giugno, cioè due giorni prima della scadenza dei tre mesi dell’incarico affidato alla triade formata dal vice prefetto, Filippo Romano, dal dirigente in quiescenza del ministero dell’Interno, Antonio Scozzese e dal finanziere Davanzo che come si ricorderà era stato conferito il 7 marzo.
Si pone così fine a tutta una serie di indiscrezioni che erano circolate già dal 7 giugno scorso, allorquando non si riusciva a sapere se la commissione avesse terminato il proprio lavoro oppure no.
Per quanto riguarda quello che i tre porranno in essere fino al prossimo 7 agosto è davvero difficile prevederlo, pare comunque che Romano, Scozzese e Davanzo di fatto non dovrebbero più varcare la soglia dell’edificio Garopoli, tenuto conto che avrebbero esaurito gli adempimenti che necessitavano la loro presenza nella sede comunale.
I commissari adesso starebbero lavorando su atti e documenti acquisiti in precedenza, ma anche su due ultime denunce fatte pervenire di recente. Questi ultimi atti presenterebbero elementi di un certo interesse, ma sapere altro è impresa praticamente impossibile.
Da qui al 7 agosto, se non prima, la commissione dovrebbe redigere la relazione da consegnare al prefetto, a seguito della quale Tomao dovrà determinarsi se chiedere o meno al ministro degli interni lo scioglimento del consiglio comunale.
Neanche i soliti bene informati a tal proposito si spingono oltre, tenuto conto che non è facile poter dare una chiave di lettura al lavoro svolto fin qui dalla commissione. Qualcuno ci fa notare che è molto difficile “per noi che non abbiamo letto le carte” individuare il filone entro il quale la commissione avrebbe potuto individuare delle infiltrazioni mafiose, anche se la nomina di una commissione d’accesso non viene fatta sulla base di semplici illazioni, ma sicuramente il prefetto per decidere in questa direzione avrà avuto elementi tali da indurlo a fare ciò.
Questo fatto nuovo avrebbe contribuito ad acuire un certo clima di tensione che già da tempo si respira all’interno della casa comunale.
Il sindaco per ieri pomeriggio, insieme al presidente del consiglio comunale, Pasquale Magno, ha convocato la conferenza dei capigruppo ai quali ha comunicato la decisione del prefetto di prolungare di altri due mesi il lavoro d’indagine della commissione.
Qualcuno si domandava se adesso il sindaco si dimetterà oppure rimarrà al suo posto ? Appare certo che Geraci rimarrà al suo posto in attesa poi delle decisioni che giungeranno dalla prefettura, questo a conferma di quanto dichiarato dal sindaco sin dal primo giorno che la commissione si è insediata. Si continuerà dunque nell’azione amministrativa all’insegna dell’incertezza. La spada di Damocle rimane nell’instabilità di governo.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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