Una madre di origine polacca, residente a Corigliano Rossano, ha denunciato una grave situazione che coinvolge il diritto allo studio del figlio, un bambino con legge 104 e invalidità certificata. Da circa un mese, il bambino non può frequentare la scuola primaria del Frasso perché manca un accompagnatore sullo scuolabus, una figura obbligatoria per legge nel caso di minori con disabilità. La donna racconta di aver inoltrato regolarmente la richiesta di trasporto scolastico al comune già a settembre, ma di non aver ricevuto alcuna risposta per mesi. Solo recentemente, e dopo numerose sollecitazioni, è stata informata che il problema dipende dalla mancanza di personale qualificato per accompagnare il bambino sul mezzo scolastico. Nel frattempo, il piccolo, iscritto alla seconda elementare, è costretto a restare a casa. «Non posso accompagnarlo io, lavoro e non ho alternative. È un suo diritto andare a scuola, ma il sistema mi sta impedendo di garantirglielo» denuncia la madre. Il bambino, affetto da un ritardo nello sviluppo logopedico e psicomotorio, è autosufficiente nei movimenti ma richiede comunque un’assistenza specifica. La madre aggiunge: «Mi hanno detto che c’è un autobus disponibile, ma non hanno trovato chi possa occuparsi di lui. È assurdo che per un problema organizzativo si neghi a un bambino il diritto all’istruzione». La madre ha deciso di rivolgersi alla stampa per denunciare pubblicamente una situazione che considera inaccettabile. «Sono qui per chiedere giustizia per mio figlio e per tutti i bambini che vivono situazioni simili. Non si può negare l’accesso alla scuola per colpa di un sistema inefficiente». La vicenda accende i riflettori su una problematica che, purtroppo, si ripete in molte realtà: la mancanza di risorse e di personale specializzato per garantire pari opportunità ai bambini con disabilità. Un diritto sancito dalla Costituzione, ma troppo spesso ignorato dalle istituzioni.