Corigliano-Rossano, domenica 15 dicembre dedicazione della Chiesa di San Giovanni XXIII

(Diocesi Rossano-Cariati) CORIGLIANO ROSSANO – Domenica 15 dicembre 2024 si segnerà la tappa di arrivo e di un nuovo inizio di un complesso iter progettuale che ha il suo culmine nella inaugurazione del nuovo sito parrocchiale e dedicazione della chiesa di San Giovanni XXIII. Nel 2011 su proposizione di S. E. l’Arcivescovo Santo Marcianò ci fu l’affidamento del progetto per l’edificazione di una nuova chiesa e nel 2015 si ottenne il permesso a costruire. La posa della prima pietra risale al 2016 sotto l’episcopato di S. E. l’Arcivescovo Giuseppe Satriano. Domenica l’Arcivescovo mons. Maurizio Aloise presiederà la solenne celebrazione per la dedicazione della nuova chiesa e benedirà i locali del complesso parrocchiale.

Il progetto per la costruzione del Complesso Parrocchiale di San Giovanni XXIII nell’area urbana di Corigliano, nel Comune di Corigliano Rossano, è stato finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana con i fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, con il contributo della Parrocchia Beato Giovanni XXIII e dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati che ne hanno affidato l’incarico ai tecnici: Arch. Antonio Aprelino (progetto architettonico, illuminotecnico, studio degli arredi e delle finiture), Arch. Domenico Celestino (progetto tecnologico ed economico-finanziario), Ing. Gianluca Straface (progetto strutturale).

Alla base del progetto, condiviso con l’Ufficio Edilizia Culto Diocesano diretto da don Nando Ciliberti, l’Ufficio Liturgico Diocesano diretto da don Tonino Longobucco, l’Ufficio Economato Diocesano diretto da don Fiorenzo De Simone assieme al rag. Vincenzo Curia e l’Ufficio Regionale e Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana, c’è stata l’esaltazione del rapporto tra l’architettura della Chiesa, in relazione ai Locali di Ministero Pastorale e alla Casa Canonica e loro interconnessioni con lo spazio fisico esistente e futuro del quartiere San Francesco essendo questo, un valore, qualificante sia per il Complesso Parrocchiale che per la Città.

Gli edifici a servizio della Chiesa, posizionati sul lato nord e nord-est del lotto, si presentano come un volume unico e compatto. Collegati tra loro e con la Sacrestia sono stati sviluppati su due livelli in modo da ridurre l’uso del suolo e allo stesso tempo favorire la fruizione di tutti gli spazi orizzontali e verticali in ragione delle diverse funzioni/attività.
È dell’artista Raffaella Benetti di Rovigo la progettazione dell’altare,della sede, dell’ambone, del fonte battesimale e del tabernacolo, di cui ha seguito la realizzazione presso la fonderia Nolana di Antonio del Giudice.

I Locali di Ministero Pastorale

Di forma trapezoidale si sviluppano su due livelli per una superficie complessiva di 1.152,00 mq. Si accede al piano terra, da un cortile verde posto alle spalle della chiesa, in prossimità di un loggiato aperto a protezione dalle intemperie. Da qui ci si immette in un grande spazio circolare che funge da foyer-attesa su cui si aprono i collegamenti verticali della struttura: scale ed ascensore.

A sinistra del foyer troviamo il Salone Parrocchiale (383,00 mq), concepito come una grande sala polifunzionale a servizio della parrocchia e delle associazioni cittadine che potranno utilizzarlo per eventi e spettacoli socio-culturali. Sullo stesso piano troviamo, a destra, i servizi igienici e alcune aule mentre al piano superiore sono state distribuite altre quindici aule che, per mezzo di corridoi, consentono di suddividere lo spazio a seconda dell’uso ottimizzandone i consumi, per una migliore resa energetica e gestione degli spazi. Tutti gli infissi sono a taglio termico e sono stati dimensionati in modo tale da garantire un ottimo coefficiente di illuminazione naturale. L’illuminazione a Led è del tipo ad alta efficienza e resa cromatica stabilizzata, così da favorire la socializzazione e le attività di studio/catechesi. Il Complesso è munito di impianto fotovoltaico.

La facciata nord dei Locali di Ministero e della Casa Canonica, si sviluppa per circa 70.00 mt. lineari, articolandosi nella intrinseca corrispondenza verticale (8.50 mt), tra pieni e vuoti, che a sua volta si interrompe lungo l’attraversamento pedonale/carrabile, segnandone la riconoscibilità architettonica della Casa Canonica. La facciata interna al cortile dei Locali di Ministero si presenta inclinata, a simboleggiare la prua di una nave, richiamandosi, nella sua geometria, ai tagli irregolari del lotto, i quali vengono finemente accentuati dilatandone lo spazio visivo.

La Casa Canonica

Si presenta come un volume cubico che si contrappone a quello della Sacrestia. Esso si articola su due livelli (310,00 mq) con possibilità di accesso indipendente, tanto che il blocco scala serve anche da uscita di emergenza per i Locali di Ministero, a cui è collegata da un terrazzo aperto. Il terrazzo (del primo livello) che funge anche da portico di collegamento con la Chiesa (al piano terra) risulta reciso nel suo sviluppo verticale da due fori, la cui balaustra è un foglio di lamiera corten a taglio conico, dentro cui passano alberi di alto fusto. È stato scelto l’acero da zucchero, noto anche come acero canadese, un sempre verde, che necessita di poca acqua e manutenzione. Alla base c’è stata l’idea di creare un grande ombrello verde, naturale, al primo livello, che esaltasse la stretta connessione tra il costruito e la natura ovvero tra l’Uomo e Dio.

Il Campanile

Si tratta di una stele cava in calcestruzzo armato, di modeste dimensioni, 3,50×3,50 mt, con altezza di mt 22.00 e le campane poste al suo interno.

L’idea progettuale è stata quella di realizzare una struttura in calcestruzzo armato – priva di scale così da ridurre i costi di costruzione – che nel suo pieno si contrapponesse, per sottrazione, ai propri vuoti, entro cui è stata ricavata la doppia croce: su una facciata è posto il pieno e sull’altra il vuoto.

Una grande croce, realizzata a punta di diamante, che idealmente, colpita dal sole del mattino, come una meridiana, segna il tempo sulla terra, allungandosi e proiettandosi sulla grande piazza-sagrato.

Alla base ed intorno al campanile – che è attraversabile a piedi – è stato creato uno specchio d’acqua, di mt 7,50×7,50 ed h. 40 cm, alimentato da zampilli dove i bambini possono giocare e rinfrescarsi. Un rimando, questo, alle antiche acquasantiere che in passato erano poste, come vere e proprie fontane, all’esterno delle Chiese.

Sulle due pareti in calcestruzzo armato, lasciato a faccia vista attraverso una particolare lavorazione del legno che ne ha impresso il suo disegno, troviamo incise le preghiere “Padre Nostro” e “Ave, o Maria”.

In altezza le pareti del campanile sono caratterizzate da alcuni vuoti, di forma quadrata e rettangolare (cm 10×10 – 10×20 – 10×30) che, disposti in modo irregolare, ma non casuale, stanno a simboleggiare i pixel dell’infinito immateriale (internet) che si contrappone all’infinito celeste (l’Universo), simboleggiato in alto sulle due facciate da una serie di elementi circolari. Questi ultimi sono le costellazioni: la “Stella Maris” (Stella del Mare), a simboleggiare la Vergine Maria, e la “Cintura di Orione” (nota anche come i Re Magi, i Tre Re), a significare Gesù, il Cristo.

I diversi tagli irregolari, scavati nelle pareti del campanile, trattandosi di vuoti, consentiranno alla luce naturale ed artificiale di proiettarsi all’esterno/interno diventando il campanile stesso un faro (riconoscibile da lontano), posto ad illuminare la fede di “Colui che cerca Dio” o semplicemente cerca un luogo per pensare, riflettere, interrogarsi. (comunicato stampa)

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