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Piera Carlomagno ci regala una storia attuale e magica. Matera fa da sfondo a quella che è una vicenda dai molteplici risvolti. Interessi economici e speculazioni sui Sassi sono il filo narrante di tutto l’intreccio. La vecchia Matera della vergogna e della povertà del passato abbraccia la nuova città prossima Capitale delle Cultura.
Ma nel clima di euforia ed esaltazione collettiva per la fama e la notorietà planetaria, un terribile fatto di cronaca nera scuote la comunità. Nei calanchi nei pressi di Pisticci, vengono rinvenuti due corpi brutalmente assassinati. Appartengono a Sante Bruno, un architetto molto conosciuto, e a Floriana Montemurro, figlia di uno dei notai più in vista. I due avevano una relazione clandestina da tempo ed erano soprannominati gli amanti di Tinchi. Vengono rinvenuti avvinghiati, in un ultimo e macabro abbraccio.
Ad indagare, questa volta, dopo una lunga serie di commissari e poliziotti, sarà una donna, Viola Guerino, patologa forense, consulente per la Procura che con la sua reflex sempre al collo riesce a leggere con uno straordinario acume le scene dei crimini ed a instradare il nuovo seducente procuratore camapano, Loris Ferrara.
La scrittura della Carlomagno, evocativa e plastica, ci trascina pagina dopo pagina in una storia noir incalzante, dandoci anche una occasione per una riflessione sociale su un Sud “che sembra cristallizzato in un’epoca lontana”, con pregiudizi di genere e ipocrisie piccolo borghesi che si intrecciano senza remore con una modernità fatta di velocità e facili guadagni.
Sarà Viola, grazie alla scienza ma soprattutto all’intuito “magico” innato delle donne della sua famiglia, a risolvere il caso degli amanti di Tinchi (Comunicato stampa).
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