Timpamara è un luogo in cui la realtà perde i suoi contorni e lascia intravedere un bagliore di magia dove fanno capolino, di tanto in tanto, i desideri irrealizzati. È in questo mondo immaginario che prende vita il protagonista dell’ultimo libro di Domenico Dara, Malinverno, pubblicato da Feltrinelli. L’autore è stato ospitato a Schiavonea in una tappa della rassegna “Letture nel borgo con l’autore”, organizzata dall’associazione Schiavonea e Sant’Angelo puliti e curata da Maria Curatolo. In un suggestivo tramonto, in tanti sono accorsi per conoscere lo scrittore di Girifalco che si sta facendo conoscere in tutta Italia. Il borgo marinaro rivive di nuova luce dopo l’attività intensa dell’associazione che ha permesso la realizzazione di suggestivi murales tra le viuzze (l’ultimo quello dedicato a Rino Gattuso) e l’organizzazione di eventi di grande attrazione. «Non conoscevo Schiavonea né il borgo, e questa sera ho trovato una grande accoglienza e una bellissima atmosfera. Si vede che l’associazione lavora tanto e merita molto di più» ha dichiarato Domenico Dara. «Le storie che accadono a Timpamara possono accadere in ogni luogo, ogni paese di questa terra straordinaria ha delle storie che meritano di essere raccontate» ha concluso Dara. Domenico Dara ha esordito con Breve trattato sulle coincidenze (Nutrimenti 2014), la storia del postino di Girifalco con la passione per le lettere d’amore che ha raccolto l’apprezzamento dei lettori e il favore della critica. Finalista al Premio Calvino, ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Palmi, il Premio Viadana, il Premio Corrado Alvaro e il Premio Città di Como. Nel 2016 ha pubblicato Appunti di meccanica celeste. Quest’anno l’esordio con Feltrinelli.
Malinverno è stata l’occasione per riflettere su tematiche importanti della vita, un libro amaro che fa interrogare su noi stessi e le nostre aspirazioni. Amore, morte, fantasia e realtà si fondono in un’opera che è una grande celebrazione della letteratura e le cui trame sono sapientemente tessute dall’autore, cantastorie per eccellenza e voce tra le più autorevoli del panorama italiano contemporaneo. Il relatore dell’evento ha così definito Dara: «L’autore è un raffinato, è un glottoteta, l’inventore di un nuovo linguaggio, è uno sperimentale, ma anche se è tale il suo libro può essere letto da tutti, sebbene il libro non sia affatto banale. È un libro problematico, che porta a riflettere, un libro che potrà far parte della storia della letteratura» ha dichiarato Torchiaro. Durante la serata, sono intervenuti la consigliera Liliana Zangaro che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, il vicepresidente dell’associazione Mario Martilotti e i lettori Carlo Caruso, Marco De Biase, Tommaso Elia e Katya Genova che hanno interpretato spezzoni del libro. Come questo incontro, tutti gli eventi culturali hanno un fine sociale molto preciso. «Questi eventi sono necessari in un territorio come il nostro perché è così che si fa cultura. La cultura non è un cappello che si mette sulla testa e si ha per sempre, è invece il risultato di un’attività che si porta avanti giorno dopo giorno. E noi dobbiamo ringraziare le associazioni, le persone che si impegnano per creare tutto ciò e regalarci questi momenti» ha concluso Giovanni Torchiaro.