Ama a Calabria e i calabresi:apprezza la “cucina eccellente” ma, soprattutto, la cordialità e l’accoglienza. Alvaro Vitali, attore e comico col “fischiato” è stato ospite a Corigliano Rossano per un evento di solidarietà rivolto all’associazionismo impegnato nel settore della disabilità. L’attore è giunto nel centro jonico accompagnato dalla compagna in un giro più ampio che ha interessato anche altre realtà.
Protagonista di almeno 150 film, ammette come i tempi siano cambiati: «Oggi è sempre più difficile fare ridere, al talento occorre formazione unita alla spontaneità. Scuole per la comicità ce ne sono poche. Sono stato fortunato a incontrare nel mio percorso di vita delle personalità importanti come Renzo Montagnani e Mario Carotenuto dai quali ho avuto grandi insegnamenti. Un evento tragico riuscivamo a tradurlo in comicità, oggi è tutto più difficile». Sulla solidarietà e sul ruolo degli artisti nelle campagne di sensibilizzazione sottolinea come sia importante l’impegno di tutti:« I momenti difficili sono per tutti per via della guerra, andiamo avanti, cerchiamo di sopravvivere e confido nella reazione dell’Italia e degli italiani».
Della Calabria ama i prodotti enogastronomici, la “cucina eccellente” , ma soprattutto la cordialità e l’accoglienza dei calabresi:«Gente divertente, affettuosa, comportamenti che accadono solo da queste parti». Presenti alla manifestazione il consigliere regionale Pasqualina Straface (FI) e l’assessore provinciale Adele Olivo (Udc). Alla serata di beneficenza ha preso parte anche il sindaco Flavio Stasi che ha sottolineato la vivacità del tessuto sociale rispetto ai temi della solidarietà. «Paradossalmente durante la fase della pandemia ho percepito molto il senso della solidarietà, poi ho avvertito lentamente un calo. Oggi c’è una leggera ripresa. Ci sono tante associazioni che operano dietro le quinte, nel silenzio, con senso di responsabilità». L’amministratore ammette come molte volte le associazioni riescano a fare molto di più delle pubbliche amministrazioni spesso bloccate dalla burocrazia. C’è poi l’associazionismo di facciata, che lucra, e pensa solo a fare profitto. Sul punto il sindaco conferma che il fenomeno esiste: «Anche nell’associazionismo c’è chi evidentemente lucra, come in tanti altri settori, ma è troppo importante invece supportare e valorizzare chi lavora realmente a supporto delle fasce deboli. È chiaro che ci devono essere dei controlli e l’amministrazione comunale questo ruolo lo esercita».