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È quanto evidenziano i Consiglieri comunali di Opposizione del gruppo “Un progetto che Unisce” (Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Lega Salvini e Lista civica Giuseppe Graziano Sindaco), Giuseppe Graziano, Adele Olivo, Vincenzo Scarcello, Costantino Baffa e Gennaro Scorza.
«Ci appelliamo al primo cittadino – dicono i cinque consiglieri comunali – affinché chiarisca a che titolo la presidente Grillo ha circoscritto in modo così dettagliato la fase riorganizzativa degli uffici comunali. Atteso che, trascorsi novanta giorni dall’insediamento, ancora né il Consiglio comunale tantomeno la cittadinanza sono stati messi a conoscenza di quali sono le linee programmatiche e di mandato dell’Amministrazione Stasi. Nelle quali, ovviamente, dovranno essere comunicate anche le prospettive politiche in merito alla riorganizzazione del personale».
«Inoltre – proseguono – vorremmo essere edotti dal Primo cittadino e, in questo caso anche dal Presidente del Consiglio comunale, se è già stato avviato l’iter per la redazione e stesura del nuovo Statuto comunale – e se sì, chi se ne sta occupando? -, uno strumento che aiuterebbe e non poco la pubblica amministrazione di Corigliano-Rossano a riorganizzare di più e meglio l’apparato burocratico. Ma soprattutto sarebbe opportuno, nel rispetto dei cittadini, conoscere cosa sta avvenendo da tre mesi a questa parte all’interno dei palazzi comunali con dipendenti che vengono spostati come pedine tra le diverse sedi. Per fare cosa, poi, non si è capito».
«Ogni giorno – aggiungono i consiglieri di “Un progetto che unisce” – giungono segnali di una insofferenza generalizzata causata, appunto, dalla babelica gestione politica del nostro comune. C’è una responsabilità, su tutte, che in questo momento ricade sulla testa del Sindaco. Ed è quella di tenere fede ai principi della fusione. Sappiamo bene che Stasi ed i suoi principali patrocinatori elettorali questo progetto lo hanno sempre mal digerito e non vorremmo che oggi, dalle posizioni di governo, si stia compiendo un lavoro di sabotaggio del progetto di unificazione delle due città. Sarebbe un peccato politico imperdonabile. Considerato che, ad oggi, non c’è stato alcun sussulto da parte del Sindaco e della Maggioranza a voler osare un impegno concreto che vada al di là della semplice gestione ordinaria, tra l’altro – concludono i Consiglieri di Opposizione – anche compiuta alla meno peggio». (comunicato)